“A pensar male degli altri si fa peccato… ma spesso si azzecca!” recitava così la celebre frase di Andreotti. Ebbene questa perla di saggezza potrebbe ben adattarsi alla notizia che sta circolando e su cui non possiamo non spendere qualche riga. A voi il giudizio.
Il caso scoppiato e riportato da La Verità riguarda proprio lei, la Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, finita recentemente sotto i riflettori per l’accordo che ha portato all’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid-19, che è stato stipulato tramite messaggi privati con il capo di Pfizer, Albert Bourla.
Questa volta l’ingente somma di denaro sarebbe pari a 320 milioni e coinvolgerebbe il marito della presidente. Gira voce che uno dei progetti che dovrebbe essere finanziato con l’attuazione del Pnrr, è stato affidato a una società nel cui board figura proprio il marito della presidente von der Leyen.
Il centro per le terapie geniche di Padova – si legge sulla Verità – si è aggiudicato oltre 320 mln per lo sviluppo della tecnologia a mRna. Ai vertici di questa società, però, c’è Heiko von der Leyen, il compagno di chi quei soldi in pratica li eroga.
Il conflitto di interesse della famiglia von der Leyen pertanto risulta palese. La Verità riferisce anche che già nel 1999 la Commissione europea, guidata da Jacques Santer, fu travolta da uno scandalo di corruzione e nepotismo che costrinse il governo europeo a dimettersi.