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Zuckerberg verso le dimissioni. L’incredibile retroscena

Pubblicato il 27/10/2021 11:03

Non è la prima volta che se ne parla, dal 2019 ogni tanto spunta un appello, una petizione online, una protesta. Eppure questa volta è diverso. La grandezza dello scandalo e del buco da rattoppare sono tali da far parlare di crisi enorme.

Anche in questo caso, a far saltare l’ingegneria della potente macchina, è stata una pentita, non una qualsiasi, ma un pezzo grosso di Menlo Park, dove Zuckerberg trasferì la sede di Facebook poco dopo averla creata in un alloggio per studenti dell’università di Harvard. (Continua dopo le dimissioni)

Il pezzo grosso in questione si chiama Frances Haugen, non è  un semplice sviluppatore o un’esperta di marketing, ma un’esperta che aveva lavorato a lungo a Google prima di approdare a Facebook nel 2018 per occuparsi di come contrastare la disinformazione dilagante sui social. Diventata capo del dipartimento deputato alla civic integrity, da lì poteva osservare molto bene quello che accadeva nella sala comandi di Menlo Park. 

Frances Haugen a maggio del 2021 si è dimessa portandosi via decine di migliaia di documenti con le prove di quello che accadeva dentro le mura di Facebook. In sostanza l’accusa di cui si è macchiata Facebook è quella di aver sistematicamente messo il profitto davanti a tutto. Stando a quanto viene riportato da La Repubblica, “non hanno fermato la disinformazione e l’odio online – favoriti anzi dall’algoritmo sull’engagement – perché questo aumentava la nostra partecipazione online, e quindi la raccolta di nostri dati personali e il loro profitto (che continua a crescere). Ma non è solo Facebook il problema: a Menlo Park non hanno fatto nulla anche quando hanno scoperto che Instagram aveva (ha) effetti negativi sul benessere psicologico degli adolescenti spinti a sembrare sempre belli e felici, diventando invece sempre più infelici”. (Continua dopo le dimissioni)

Le accuse sono schiaccianti perchè questa volta non sono solo le semplici affermazioni di una ex dirigente delusa a svelare cosa succede ai piani alti della dirigenza di Facebook, ma la presenza di “migliaia di documenti che raccontano i dibattiti interni e spiegano le motivazioni che ogni volta portavano a prendere certe decisioni.” A questo punto la crisi è tale per cui si parla di ipotesi di dimissioni di Zuckerbergfar per salvare l’impero che ha costruito dal 2004 a oggi, aggiungendo Instagram e Whatsapp.