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Un Green pass “energetico”. L’assurda proposta della virologa. Cosa vuole fare

Pubblicato il 08/03/2022 12:50

Che il governo stia facendo di tutto per arrivare al fine emergenza mai è ormai palese. La preoccupazione che la sbornia da Covid possa passare però c’è. E allora è necessario ragionare su altre emergenze per continuare con la sottrazione di libertà e diritti dei cittadini. Ora c’è la guerra, e va bene. Ma domani? Dopodomani? La strada più percorribile pare essere quella del Green (non a caso anche il lasciapassare si chiama Green pass) e della crisi energetico-ambientale. Il ragionamento è semplice: se sono riusciti a recluderci in casa con la scusa dell’emergenza sanitaria, se sono stati in grado di imporci tramite il Green pass la segregazione, chi vieta di imporre, un domani nemmeno troppo lontano, la riduzione forzata dei consumi e un lasciapassare di natura ambientale? È di questo infatti che già parla la nota esperta di energia e ambiente Antonella Viola. No, non è un’omonima. È sempre lei, la virologa. Che ora ha cambiato argomento di presenzialismo. E cosa dice? (Continua a leggere dopo la foto)

La dottoressa Viola ha firmato un articolo su La Stampa parlando del conflitto in Ucraina e delle sfide che esso pone all’Italia. E che c’azzecca lei? Mistero. Soprattutto se si pensa che si tratta della stessa persona che, qualche tempo fa, affermava convinta: “I politici non possono mettere in discussione quello che dicono i medici”. Il ragionamento dunque ora dovrebbe valere anche per lei che parla di guerre e crisi energetiche. Come scrive Francesco Borgonovo su La Verità, “se nel pieno dell’emergenza tutto è possibile, non resta che prolungare l’emergenza all’infinito o sostituire un’emergenza con un’altra: prima il virus, in seguito la guerra, quindi la fine dell’umanità causata dal riscaldamento globale. Si agita lo spauracchio della potenziale catastrofe e si chiede un piccolo sacrificio, un «male minore» per evitare il «male assoluto»”. (Continua a leggere dopo la foto)

Antonella Viola

Così gradualmente, un giorno alla volta, l’eccezione diviene normalità, la guerra diviene pace, e la schiavitù libertà. Per il nostro bene ovviamente. La tesi della dottoressa Viola ad esempio in tal senso è cristallina. Dall’alto dei suoi studi in virologia sostiene che non dobbiamo tornare alle centrali a carbone, perché “minacciano la salute”. Che fare dunque per sopperire all’eventuale mancanza di gas e petrolio di provenienza russa? Ecco la soluzione: “Se durante la pandemia abbiamo obbligato gli italiani a restare chiusi in casa per mesi, perché in una situazione di emergenza energetica non chiedere loro di risparmiare energia? Credo che gran parte degli italiani preferirebbero consumare meno, fare qualche rinuncia in più, piuttosto che rivedere attive le centrali a carbone”. Visto? Tutto è estremamente lineare. Prepariamoci al risparmio energetico coatto. Ce lo dicono i virologi!

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