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Vaccino ai bambini, il Giappone lancia l’allarme: “Rischio di gravi effetti collaterali”

Pubblicato il 07/12/2021 10:41 - Aggiornato il 07/12/2022 18:27

Gli esperti di tutto il mondo stanno guardando con estrema attenzione, in questi giorni, a quanto accade nei Paesi che hanno già dato il via libera alla campagna di somministrazione del vaccino sulla popolazione under 16. Non soltanto Israele e gli Usa, ma anche l’Oriente, con Cina e Giappone che sembrano però muoversi, al momento, lungo binari opposti: se Pechino è riuscita nel giro di poco più di due settimane a inoculare i farmaci anti-Covid a 84 milioni di bambini tra i 3 e gli 11 anni (ma non sono mancate polemiche per le pressioni fatte dal Partito comunista alle famiglie), Tokyo ha scelto di adottare una maggiore cautela. E non ha nascosto una certa preoccupazione.

Vaccino ai bambini, il Giappone lancia l'allarme: "Rischio di gravi effetti collaterali"

Nei giorni scorsi, l’Agenzia europea del farmaco aveva sottolineato come il rischio di miocarditi o pericarditi dopo il vaccino Pfizer o Moderna fosse “molto basso”, circa 1 vaccinato su 10 mila soprattutto nei maschi giovani. Come raccontato da Gabriele Carrer sulle pagine de La Verità, però, il ministero della Salute giapponese ha scelto di optare per una maggiore prudenza a tutela dei cittadini, pronto a stampare l’avvertimento “rischio di gravi effetti collaterali” sui documenti che accompagnano la somministrazione dei farmaci anti-Covid.

Lo stesso ministero ha parlato apertamente di dati decisamente più preoccupanti rispetto a quelli forniti dall’Ema: al 14 novembre, su 1 milione di maschi che hanno ricevuto il vaccino Moderna sono stati riscontrati effetti collaterali in 81,79 maschi tra i 10 e i 19 anni e 48,76 tra i 20 e i 30. Il governo ha inoltre invitato gli ospedali a segnalare “in maniera dettagliata i casi di persone che hanno sviluppato i sintomi entro 28 giorni dalla data della vaccinazione”.

Il Giappone non è l’unico Paese ad aver deciso di tirare il freno, almeno in parte. Il governo di Taiwan, dopo i primi casi di miocarditi e pericarditi tra i giovanissimi, ha scelto di bloccare momentaneamente la campagna per la seconda dose sui ragazzi. Il governo italiano, invece, continua a marciare dritto per la sua strada: dal 16 dicembre via all’inoculazione per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, ma resta in piedi la possibilità che venga estesa anche alla fascia 0-5 già nei primi mesi del 2022.

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