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Vaccini e effetti collaterali, gli ultimi allarmanti studi: dati choc (e una lista sempre più lunga)

Pubblicato il 03/05/2022 08:48 - Aggiornato il 07/12/2022 17:52

Tre diversi studi scientifici, pubblicati nelle ultime settimane, suggeriscono alcune risposte alle domande che stanno iniziando a preoccupare tutti gli italiani (e non solo). Al di là delle finte e interessate rassicurazioni del carrozzone governativo e mediatico (che ormai sono la stessa cosa), ci si interroga ancora sugli effetti collaterali dei vaccini e sulla loro effettiva efficacia. I tre lavori, ripresi dal Fatto Quotidiano, sono molto interessanti. Uno riguarda The Lancet, la prestigiosa rivista internazionale, che ha pubblicato i risultati di un’ampia analisi relativa all’efficacia dei vaccini. La protezione assicurata contro le forme gravi della malattia e il ricovero ospedaliero dopo solo tre mesi, e per tutte le varianti (incluso quella attualmente preponderante, la Omicron), scende intorno al 50% (e anche sotto, secondo alcuni report). Si chiede Prof. Mariano Bizzarri (e noi con lui) dell’Università La Sapienza di Roma: “Ma che vaccino è quello che – nonostante tre dosi! – assicura una protezione che tende a svanire dopo tre mesi?”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questi risultati – scrive Bizzarri – pregiudicano l’utilità di una eventuale ‘quarta’ dose, e pongono con urgenza la questione di mettere mano a un vaccino vero, la cui efficacia – come accade per gli altri vaccini – duri nel tempo. Non esiste solo Moderna e Pfizer: abbiamo altre opzioni – alcune italiane – che devono essere prese in considerazione senza indugio”. Terzo: sulla rivista Food and Chemical Toxicology a firma di Stephanie Seneff – direttore di ricerca al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston – è comparso un articolo che fa il punto sugli effetti collaterali del vaccino. Le conclusioni sono preoccupanti. (Continua a leggere dopo la foto)

Si cita testualmente: “La vaccinazione induce una profonda compromissione nella trasmissione del segnale dell’interferonei, il che ha diverse conseguenze negative per la salute umana; (le modificazioni indotte dal vaccino) hanno potenzialmente un nesso causale con malattie neuro-degenerative, miocardite, trombo-citopenia immunitaria, paralisi, malattie del fegato, ridotta immunità adattativa, ridotta risposta al danno del Dna e sviluppo di tumori”. L’articolo sottolinea come le evidenze relative all’incidenza epidemiologica di queste patologie siano già riscontrabili consultando il Vaers, il programma di sorveglianza americano per il monitoraggio degli eventi avversi. Non solo… (Continua a leggere dopo la foto)

Proprio in queste ore Nature Scientific Report pubblica un’analisi epidemiologica che mostra come l’incidenza di miocarditi sia cresciuta “di oltre il 25% tra i giovani sottoposti a vaccino con parallelo incremento delle morti cardiache improvvise. Cifre che fanno preoccupare. E del resto che la preoccupazione per i danni da vaccino stia crescendo è ammesso dalle stesse aziende che producono i vaccini”. La BioNTech afferma esplicitamente che i dati di efficacia e sicurezza del vaccino sviluppato insieme a Pfizer, potrebbero non essere sufficienti per ottenere l’approvazione definitiva da parte della Food and Drug Administration (FDA).

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