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“Vaccini e rischio leucemia, vogliamo chiarezza”: l’iniziativa di centinaia di genitori

Pubblicato il 16/03/2022 14:27

Prima la fabbre, poi la tosse, non appena ricevuta la prima dose di vaccino anti-Covid. Sintomi diminuiti dopo la terapia endovenosa in ospedale, ma che avevano fatto insospettire il padre Li Jun, una bambina cinese di soli 4 anni. Quando, al momento del richiamo, gli stessi identici malori si sono ripresentati, accompagnati da gonfiore sotto gli occhi e dolori lancinanti alle gambe, l’uomo ha così subito richiesto analisi più approfondite, fino a ricevere la peggiore delle notizie: leucemia linfoblastica acuta. Secondo il genitore, prima dell’inizio del ciclo di somministrazioni la piccola sarebbe stata però perfettamente sana.

Come raccontato dalla testata Scenari Economici, in Cina i casi simili sarebbero già centinaia, tanto da aver portato alla nascita di gruppi specializzati sui social media dove si parla del rischio leucemia dopo la vaccinazione. In particolare, tanti genitori hanno sottolineato un aumento dei pazienti della fascia di età più giovane negli ultimi mesi, in coincidenza con la spinta del regime a vaccinare i bambini tra i 3 e gli 11 anni a partire dallo scorso ottobre. La figlia di Li aveva ricevuto la prima iniezione a metà novembre, su richiesta del suo asilo.

La bambina è ora ricoverata nel reparto di chemioterapia presso il Lanzhou No. 2 People’s Hospital, dove almeno 20 bambini sono in cura per sintomi simili, la maggior parte dei quali di età compresa tra 3 e 8 anni: “Il nostro medico dell’ospedale ci ha detto che da novembre i bambini che vengono al reparto di ematologia per curare la leucemia sono raddoppiati rispetto agli anni precedenti e hanno una carenza di posti letto” è la denuncia fatta attraverso i social dal genitore della piccola. Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale cinese, circa 84,4 milioni di bambini tra i 3 e gli 11 anni sarebbero stati vaccinati al 13 novembre, nonostante un’iniziale resistenza da parte dei genitori.

I vaccini utilizzati in Cina sono forniti da due produttori cinesi di farmaci, Sinopharm e Sinovac, che assicurano un tasso di efficacia rispettivamente del 79% e del 50,4% sulla base dei dati disponibili degli studi condotti sugli adulti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato a fine novembre di non aver approvato i due vaccini per l’uso di emergenza sui minori, ma le famiglie hanno ricevuto forti pressioni per sottoporre i figli alla somministrazione da parte del governo cinese.

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