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Vaccinato con doppia dose, finisce intubato: la storia del campione di boxe

Pubblicato il 14/12/2021 16:30

L’ex campione di boxe Maurizio Stecca è ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per Covid. Il pugile aveva già ricevuto due dosi di vaccino e si stava apprestando a fare la terza. Cinquantotto anni, campione olimpico dei pesi gallo a Los Angeles nel 1984, ha dato la notizia del proprio ricovero sul suo profilo Facebook: «Ho cominciato il match più difficile della mia vita contro un avversario chiamato Covid. Non so quante riprese ci vorranno, sicuramente tante. Io, abituato a tantissime battaglie sempre vinte, sicuramente non indietreggerò mai davanti a questo maledetto avversario». A queste parole Stecca accompagna una selfie con la mascherina per l’ossigeno. Per lui piovono messaggi di solidarietà, ma la domanda è: se il vaccino protegge dalle conseguenze gravi del covid, perché un ex sportivo che ha ricevuto la doppia dose ora si trova in queste condizioni?

Stando a quanto riporta il Corriere, in passato a Stecca era stata diagnosticata una rara malattia del sangue, l’EPN (emoglobinuria parossistica notturna), una patologia acquisita con la quale ha sempre convissuto, tanto da essere diventato uno sportivo di professione. Stecca stava per fare la terza dose del vaccino, ma ha comunque contratto il Covid nella sua forma più grave. All’inizio ha gestito la malattia in casa, poi con l’aggravarsi della condizione respiratoria ha deciso di ricoverarsi in una delle quattro strutture sanitarie dedicate ai pazienti Covid nella zona di Treviso.


Stecca è originario di Santarcangelo di Romagna ed è sua volta di un fratello sportvo, Loris Stecca, campione mondiale Wba dei supergallo. Maurizio è stato anche campione del mondo Wbo dei pesi piuma dal 28 gennaio 1989 all’11 novembre 1989 e dal 26 gennaio 1991 al 16 maggio 1992. Si è ritirato dall’attività agonistica nel 1995, da campione italiano dei super piuma, ma ha continuato ad insegnare boxe ai ragazzi nella palestra della Libertas Rimini boxe, arrivando a guidare la nazionale femminile. Prima del ritiro va annotato l’oro olimpico a Los Angeles nel 1984: aveva 21 anni e partiva favorito nella categoria dei pesi gallo con lo statunitense Shannon e il coreano Moon. Un fisico da sportivo, dunque, due dosi di vaccino e tanta voglia di guarire. Come mai è in queste condizioni?