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“Atteggiamento talebano, ecco i risultati”: Bassetti si smarca e attacca Speranza

Pubblicato il 03/05/2022 14:28 - Aggiornato il 03/08/2022 14:10

Il Covid-19 è argomento che continua a tenere banco in tv e sulle pagine dei giornali nonostante la cessazione dello stato di emergenza, con tanto di abolizione di molte misure che erano state adottate per combattere la pandemia. Secondo Matteo Bassetti, virologo ospite dell’ultima puntata della trasmissione di Rete 4 Quarta Repubblica, il pericolo non va comunque sottovalutato. Anche se non sono mancate, durante il programma condotto da Nicola Porro, stoccate alla linea adottata in questi mesi dal ministro della Salute Roberto Speranza.

L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova ha infatti spiegato: “Abbiamo utilizzato più di ogni altro Paese le mascherine obbligatorie e non ha portato grandi risultati. In nessun altro settore come nella scuola credo si sia sbagliato tanto”. Il virologo ha poi ribadito l’importanza dei vaccini: “Noi dovremmo continuare a fare quello che abbiamo fatto, cioè il 95% delle persone vaccinate. Quindi nel prossimo autunno dovremmo fare il richiamo”.

Per quanto riguarda le mascherine, Bassetti ha spiegato: “Il talebanismo italico sulla mascherina non ci ha evitato di essere uno dei paesi europei con il maggior numero di contagi. La mascherina è ormai una sorta di coperta di Linus che funge più da ansiolitico che non da reale dispositivo di protezione individuale”. Chiari i riferimenti a Speranza e alla sue decisioni, che spesso lo hanno messo in contrasto con altri esponenti del governo.

Secondo Bassetti ci sarebbe un errore di fondo: “La mascherina oggi è vista come il miglior mezzo per difenderci dal Covid, anche da quegli anziani o persone fragili che hanno deciso di non fare il booster o la quarta dose. Dicono: la mascherina mi protegge dal contagio, il vaccino no. Ma vi rendete conto di cosa siamo riusciti a creare in Italia? Solo grazie al vaccino oggi torniamo a vivere e chi si contagia da vaccinato tripla dose fa una forma più o meno leggera ma non si ammala in maniera grave”.

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