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Obbligo vaccinale, multe impazzite e Speranza nel caos. Cosa sta succedendo

Pubblicato il 21/04/2022 09:56

Che il ministro della Salute Roberto Speranza sia in confusione totale lo abbiamo capito da un pezzo. E così si spiegano anche le norme illogiche ha ha diramato fin dall’inizio dell’emergenza Covid. Ma ora che la mole di follie è diventata enorme, nemmeno lui riesce più a districarsi dalla matassa. E così ora, ad esempio, fioccano multe anche agli over 50 perfettamente in regola con il ciclo vaccinale. Come racconta La Verità, “dal 4 aprile l’Agenzia delle entrate ha infatti iniziato la consegna delle comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio a tutti i cinquantenni che risultano, dal database del ministero della Salute, non aver rispettato l’iter vaccinale previsto dal decreto legge che ne ha stabilito l’obbligo e le relative sanzioni. Peccato che molte lettere sono arrivate a over 50 che hanno invece rispettato quanto richiesto dal governo sulla vaccinazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo Italia Oggi, la brutta sorpresa ha riguardato tutti coloro che hanno ritardato la terza dose, oltre la data limite del primo febbraio perché hanno contratto il Covid prima del booster e i “frontalieri della sanità”, ossia i medici e gli infermieri che hanno ricevuto “il vaccino nelle strutture sanitarie svizzere, presso cui lavorano, ma che non risultano contemporaneamente vaccinati anche nei database del ministero della Salute, dato che non c’è uno scambio di informazioni di questo genere tra i due Paesi vicini”. Ma non solo, perché l’Agenzia delle entrate “è anche riuscita a mandare comunicazione di mancata vaccinazione a persone decedute o scomparse da più di tre o cinque anni”. Oppure parliamo anche di chi si è vaccinato all’estero, sempre all’interno dell’Unione europea, o di chi ha invece la colpa di aver fatto la terza dose ma in ritardo e non nella stessa struttura sanitaria e dunque, via di notifica. (Continua a leggere dopo la foto)

Insomma, denuncia La Verità sbugiardando Speranza: “L’incrocio che sta facendo l’Agenzia delle entrate tra i suoi dati e quelli sanitari sta producendo più danni che altro, visto che sul database del ministero della Salute non ci sono gli adeguati controlli, che permettono di fotografare la reale situazione degli over 50 in Italia. La notifica dell’amministrazione fiscale, giusta o sbagliata che sia, dà però il via a un iter burocratico, che per essere fermato deve rispettare i tempi tecnici dettati dal decreto legge che ha introdotto l’obbligo vaccinale e le multe. E dunque, da quando si riceve la notifica si avranno solo 10 giorni di tempo per comunicare all’azienda sanitaria di riferimento e a quella fiscale che c’è stato un errore”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Una situazione che risulta allarmante non solo perché il governo ha previsto un iter che non contempla errori da parte del ministero della Salute”, e ci vuole un bel coraggio visto che alla sua guida c’è Speranza e visto quello che hanno partorito in questi quasi 3 anni di “emergenza”. La procedura dà solo dieci giorni di tempo agli sfortunati over 50 che ricevono le missive per sbrogliare il caos burocratico ma anche perché evidenzia l’attuale inefficienza dell’incrocio fra diverse banche dati. “Progetto, ricordiamo, su cui il governo Draghi sta puntando (anche in vista della delega fiscale). L’obiettivo è dare più potere all’Agenzia delle entrate (usando tutti i dati della fattura elettronica e incrociando i vari database) per sconfiggere l’evasione fiscale. Visti però i risultati di questo primo approccio integrato di analisi la strada da fare è ancora tanta”.

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