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Sondaggi, il partito dei No Green pass sfonda quota 30%

Pubblicato il 03/01/2022 10:39 - Aggiornato il 07/12/2022 18:21

C’è un mondo, quello dei mass media, totalmente asservito al potere politico e che continua a raccontarci da mesi di un’Italia compatta, tutta schierata dalla parte del governo Draghi, con i cittadini primi tifosi di restrizioni, Green pass, obblighi vaccinali e chi più ne ha più ne metta. E c’è un Paese reale che, invece, sembra tutt’altro che concorde con le scelte dei propri rappresentanti. Lo avevamo visto settimane fa nel momento in cui migliaia di persone erano scese in strada per protestare, da Nord a Sud. Oggi, ecco arrivare l’ennesima conferma.

Secondo un sondaggio realizzato da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, infatti, un “partito dei No Green pass” arriverebbe oggi addirittura al 30%, una soglia per la quale i leader delle varie formazioni politiche del nostro Paese sarebbero pronti a fare carte false. Una rilevazione che è la spia di un malessere forte, evidente, esasperato dalle ultime strette decise da Draghi e dai suoi ministri.


Una misura, il Green pass, diventata simbolo della gestione della pandemia, tanto da un punto di vista politico quanto sotto il profilo amministrativo. E che continua a non piacere affatto agli italiani, come evidente dallo studio di Pagnoncelli. Le prossime settimane potrebbero essere anche peggiori, con Palazzo Chigi già al lavoro per l’introduzione dell’obbligo di certificazione virtuale per tutti i lavoratori. Un ulteriore inasprimento che scatterà in caso di peggioramenti ulteriori sul fronte delle terapie intensive.

Stando alla rilevazione, a non volere il Super Green pass sono il 31% degli italiani, contro il 60% di favorevoli: “I più contrari sono gli elettori che si collocano a destra (39,9%), in particolare quelli di FdI (45,4%) e della Lega (38,4%), le persone meno istruite (34,8%) rispetto ai laureati (25,3%), i più giovani (35,3%) rispetto ai meno giovani (25,8%) e alcune categorie che si ritengono danneggiate dal provvedimento: commercianti, artigiani e lavoratori autonomi (39,1%), disoccupati (38,2%) e lavoratori esecutivi (37,4%)”.

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