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“Senza vaccino non possono lavorare”: così medici e infermieri guariti dal Covid restano bloccati a casa

Pubblicato il 28/01/2022 11:29

Un piccolo esercito di operatori sanitari che sono stati sospesi dal servizio perché non vaccinati, sulla base degli ultimi decreti adottati da un governo che continua nella sua personalissima caccia alle streghe contro chi ancora rifiuta le dosi. Addirittura 1.200 tra medici e infermieri soltanto in Alto Adige, Regione nella quale la variante Omicron del Covid aveva colpito più duramente che altrove, facendo scattare l’allarme. E che però, nonostante abbiano contratto il virus e siano guariti, non possono comunque tornare a lavoro.

Un caso che continua a far discutere, come raccontato da Rai News in un serivizio in cui è stata chiamata in causa l’azienda sanitaria altoatesina: “Complice l’alta diffusione della variante Omicron, decine di operatori sanitari in queste settimane sono stati contagiati ed ora, guariti, chiedono di rientrare al lavoro, come stanno facendo i loro colleghi nel resto d’Italia”. Al momento, però, per nessuno di loro è arrivato il via libera.

A spiegare il motivo di questa assurda situazione è stato il responsabile legale Marco Cappello: “Per gli operatori della sanità vige l’obbligo di vaccino contro il Covid, non di super green pass come per gli altri lavoratori. Una disparità normativa sulla cui interpretazione l’Asl di Bolzano ha già chiesto chiarimenti”.

Una situazione assurda in un momento in cui, tra l’altro, gli ospedali lamentano carenze in organico e la stanchezza ormai cronica di infermieri e medici, costretti a turni di lavoro massacranti. Al momento, però, il personale guarito dal Covid continua a non poter tornare in corsia.

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