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“Ripristinare lo stipendio”. Un’altra sentenza del TAR in favore dei sospesi

Pubblicato il 07/03/2022 17:05 - Aggiornato il 07/12/2022 18:06

Dopo le sentenze favorevoli del TAR del Lazio dei giorni scorsi, anche gli altri TAR iniziano a pronunciarsi sui ricorsi alle sospensioni dal lavoro dei non vaccinati. È dello scorso fine settimana l’ultima delibera del TAR del Veneto e anche questa volta la direzione è la medesima.
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Il caso

Questa volta la contestazione riguarda tre poliziotti, tutti cinquantenni non vaccinati, appartenenti alla questura di Padova. I tre membri delle forze dell’ordine erano stati sospesi dal servizio tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio. Ora, il Presidente del Tar ha decretato che potranno avere lo stipendio e gli arretrati dal momento della sospensione. Una vittoria non di poco conto, sia per loro che per chiunque altro si sia opposto alle direttive del Governo Draghi.
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La sentenza

Il Presidente del Tar Veneto, dott.ssa Maddalena Filippi, tra i più importanti Giudici Amministrativi e con una lunga carriera di Presidente del TAR Marche, Presidente di Sezione del TAR Lazio e Consigliere di Stato dal 2014, ha accolto in parte la domanda e per l’effetto sospende l’esecuzione del provvedimento in data -OMISSIS-, limitatamente alla disposta sospensione dalla retribuzione, fissando per la trattazione collegiale della domanda cautelare la camera di consiglio del 23 marzo 2022. Elenchiamo di seguito i link per accedere alle tre sentenze:
TAR-VENETO-decreto-n.367-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003332022
TAR-VENETO-decreto-n.368-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003342022
TAR-VENETO-decreto-n.369-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003352022
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La soddisfazione del legale

Esprime soddisfazione il legale del sindacato di Polizia Cosap, avv. Teofilo Migliaccio, che assiste i tre poliziotti: “Sia chiaro che non ci troviamo di fronte a degli invasati no vax, assicura, ma a dei poliziotti che hanno dei dubbi sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare dall’assunzione del vaccino. Lo Stato dovrebbe rassicurarli, e invece li ricatta non facendoli lavorare. Se pensiamo che uno appartenente alle forze dell’ordine che viene sospeso perché accusato di aver commesso un reato ha comunque diritto a percepire la metà dello stipendio, è evidente che questi agenti vengono trattati peggio dei criminali solo per aver manifestato dei legittimi timori in merito al siero anti-Covid. Le restrizioni sono insensate – conclude l’avvocato – perché non servono a impedire la diffusione del contagio tra colleghi, visto che è ormai dimostrato che il covid viene trasmesso anche dai vaccinati. Vedremo se il Tar del Veneto ci darà definitivamente ragione”.
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L’importanza della magistratura

Il muro dell’illegittimità dei provvedimenti governativi inizia pian piano a sgretolarsi. Un altro piccolo passo verso la giustizia viene mosso da quella parte di magistratura che, fortunatamente, sembra ancora ricordarsi che cosa siano i diritti fondamentali. Avremo bisogno di altre sentenze simili in futuro.

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