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Bye bye Profumo. Questa volta il (condannato) AD di Leonardo rischia poltrona e soldi

Pubblicato il 29/04/2022 08:45

Stavolta l’amministratore delegato di Leonardo, il condannato Alessandro Profumo, rischia davvero. Si voterà infatti nell’assemblea di fine maggio l’azione di responsabilità contro di lui. Almeno due proxy (Glass Lewis e Frontis) sono pronti (di nuovo) a dare indicazione contro l’ad ai fondi. Gli investitori istituzionali pesano per il 45% contro il 30% del Mef che è il primo azionista della società della difesa. Come racconta La Verità, Bluebell, il fondo attivista guidato da Giuseppe Bivona, stavolta fa sul serio. “La poltrona dell’ex presidente del Monte dei Paschi, numeri alla mano, è davvero a rischio. Tutto si deciderà con ogni probabilità il 30 maggio quando l’assemblea dell’ex Finmeccanica dovrebbe esprimersi in seconda convocazione (la prima è il 23). Dando per scontato che il primo azionista, il Tesoro che detiene il 30% delle quote del colosso della difesa e dell’aerospazio, voterà contro, c’è in ballo il restante 70% che è in una parte consistente detenuto dai fondi, soprattutto internazionali”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nell’azionariato di Leonardo ci sono alcuni dei colossi globali come Vanguard, T. Rowe, Norges Bank, Schroder Investment, Dimensional Fund Advisors, Blackrock, Dnca Finance, Invesco, Pictet , Aviva, Amundi, Artcmis, Natixis e attori italiani come Fideuram, Mediolanum e Generali. Spiega Tobia De Stefano: “Si stima che il loro peso non sia inferiore al 45% e quindi è anche dalle loro scelte che dipenderà il futuro di Profumo. Come spesso accade quando c’è da prendere posizione i fondi si rimettono ai consigli dei proxy. Le società specializzate nell’analisi delle informative societarie si riuniranno a brevissimo e probabilmente già la prossima settimana diranno la loro. Ma qualcosa si può già anticipare. Lo scorso anno Frontise Glass Lewis si erano espressi a favore dell’azione responsabilità che nella sostanza adduceva le stesse motivazioni di quella proposta nel 2022, mentre Iss era contraria”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Abbiamo raccomandato – dichiarava all’Ansa Sergio Carbonara, titolare di Frontis, – di approvare la proposta di Bluebell perché la gravità delle motivazioni della sentenza che sono state pubblicate, benché di primo grado, rischiano di far venir meno il rapporto fiduciario tra azionisti e ad”. Nella lettera di accuse di Bivona si evidenzia che con “una sentenza di primo grado pubblicata il 7 aprile 2021, il dottor Profumo è stato riconosciuto colpevole del reato di false comunicazioni sociali e manipolazione informativa, reati commessi nel suo precedente ruolo di presidente del Monte dei Paschi… Il signor Profumo è stato condannato a sei anni di reclusione, 2,5 milioni di euro di multa, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, due anni di interdizione dagli uffici direttivi delle imprese ed è stato inoltre dichiarato inidoneo a contrarre con la pubblica amministrazione per un periodo di due anni”. Però sta ancora là, al vertice di Leonardo. (Continua a leggere dopo la foto)

Non solo, perché nell’azione 2022 c’è un elemento nuovo ed è quello emerso dopo le notizie pubblicate dal La Verità su un’altra vicenda “opaca” che di certo non ha migliorato “la reputazione” di Leonardo. “Parliamo della vendita fallita in Colombia di navi e aerei militari e del ruolo da intermediario svolto dall’ex premier Massimo D’Alema sospettato di avere legami con i vertici dell’ex Finmeccanica”. Stavolta per Profumo si mette davvero male, i consigli degli advisor avranno un peso decisivo nella posizione dei fondi e questa per Profumo non è una buona notizia”. La deliberazione dell’azione di responsabilità comporta la decadenza immediata dalla carica di Ad.

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