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Giro di vite sui bancomat. Ogni movimento sarà controllato dal fisco. Ecco il piano del governo

Pubblicato il 13/04/2022 10:15

Il governo è pronto a varare un pacchetto di norme fiscali, nell’ambito di un decreto sul Pnrr, che serve a dare attuazione a 6-7 obiettivi programmati dal Piano entro il 30 giugno. Oltre all’aumento delle tasse per i cittadini (proprio quello che ci voleva dopo una pandemia e nel bel mezzo di una guerra e una crisi energetica), sono previsti una serie di “accorgimenti” finalizzati al controllo dell’evasione fiscale. O almeno questa è la narrazione che utilizzano per coprire le vere intenzioni: monitorare ogni nostra singola spesa e campionare dati, abitudini, intimità. Come? Attraverso il Pos. Prima tolgono il contante, poi ci controllano ogni movimento dei bancomat. Scrive Repubblica: “Il pacchetto di norme nel decreto Semplificazioni punta ad accelerare questo percorso che dovrebbe portare a migliorare le banche dati per individuare liste elettive di contribuenti da sollecitare”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Pos è obbligatorio dal 30 giugno 2014: “Professionisti ed esercenti pubblici sono cioè obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di debito e credito. La misura, voluta per ridurre contante ed evasione, non è però mai stata accompagnata da sanzioni. Il Parlamento – con il decreto Pnrr di fine dicembre – ha fatto slittare la loro entrata in vigore al primo gennaio 2023: sanzione amministrativa fissa di 30 euro per ogni ‘strisciata’ negata alla quale sommare il 4% della transazione rifiutata. Ora dovrebbe arrivare una stretta alla disciplina che regola i meccanismi sanzionatori”. (Continua a leggere dopo la foto)

E attenzione: “I gestori delle transazione elettroniche dovranno inviare all’Agenzia delle entrate tutti i dati dei pagamenti digitali degli italiani. Una misura che rientra nell’analisi di rischio prevista nel Pnrr come primo tassello per il contrasto all’evasione: trovare criteri per individuare in modo mirato chi evade davvero e non chi sbaglia a compilare la dichiarazione dei redditi. Uno strumento è la fatturazione elettronica. Un altro su cui punta il governo è l’introduzione dell’obbligo per gli intermediari finanziari di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati dei pagamenti elettronici”. (Continua a leggere dopo la foto)

Altra tegola: “L’obbligo di fatturazione elettronica viene esteso anche alle partite Iva che si avvalgono del “regime forfettario”, cioè della flat tax che consente di pagare un 15% piatto di tasse per i redditi fino a 65 mila euro (i contribuenti forfettari sono circa 1,8 milioni)”. Inoltre, “viene potenziato anche il meccanismo di monitoraggio del Superbonus 110%, lo sconto edilizio di maggiore successo”. Il governo intende rendere obbligatorio, già a monte della procedura e non a valle come ora, l’invio della pratica all’Enea, esattamente come avviene per l’altro ecobonus al 65%. Addio all’era del contante, salutiamo quella del Pos.

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