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“Inutile nell’88% dei casi”. Pfizer, i dati Usa che confermano le scelte di Italexit

Pubblicato il 02/03/2022 10:40 - Aggiornato il 07/12/2022 18:07

Ancora una volta – e diciamo “purtroppo” – ci ritroviamo qui a dirvi: “Avevamo ragione”, o “ve lo avevamo detto”. Ricordata la nostra campagna “Giù le mani dai bambini“? Il governo, Speranza in testa, aveva avviato una campagna forsennata per far vaccinare anche i più piccoli. Tutti rigorosamente con Pfizer. Già all’epoca il senatore Paragone, con il supporto di tanti altri personaggi noti, tra cui Heater Parisi, si era fatto promotore di una contro-campagna per fermare la vaccinazione di massa sui bambini, visto che non c’erano dati a sufficienza per avallarla in modo così indiscriminato. Ora, dopo aver inoculato milioni di dosi, i dati ci sono, ed è la stessa azienda a leggere i risultati pubblicati negli Usa sull’efficacia del siero nei più piccoli. Come spiega Andrea Boeris su MilanoFinanza, “sulle persone di età inferiore ai 18 anni la sua efficacia sembra essere molto più bassa che negli adulti. A rivelarlo sono gli ultimi dati raccolti tra il 13 dicembre 2021 e il 30 gennaio di quest’anno dai funzionari sanitari dello Stato di New York, che hanno esaminato oltre 850.000 bambini di età compresa tra 17 e 12 anni completamente vaccinati e altri 365.000 bambini tra gli 11 e i 5 anni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Cosa emerge? Che “soprattutto per quest’ultima fascia d’età (nei bambini al di sotto degli 11 anni) si sono scoperte «prove limitate sull’efficacia» del vaccino Pfizer: i dati mostrano un rapido e sostanziale declino della protezione dopo la vaccinazione nei bambini nella fascia di età più giovane, con un’efficacia contro le infezioni che diminuisce più rapidamente e drasticamente rispetto ai cali osservati nei bambini di età compresa tra 12 e 17 anni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo studio ha anche riscontrato un calo significativo, seppur meno marcato, della protezione contro i ricoveri. “I dati analizzati e raccolti nella fascia temporale tra l’inizio di dicembre e la fine di gennaio hanno dimostrato che la protezione di due dosi contro le infezioni da Covid per i bambini di età compresa tra 12 e 17 anni è scesa dal 66% al 51%, mentre la protezione contro il ricovero è calata dall’85% al 73%. Ma in quello stesso periodo, la protezione di due dosi del vaccino per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è diminuita dal 68% al 12%, una percentuale decisamente bassa, mentre l’efficacia nel prevenire il ricovero è scesa dal 100% al 48%”. (Continua a leggere dopo il video)

“Nell’era di Omicron, l’efficacia del vaccino Pfizer contro il virus è diminuita rapidamente per i bambini, in particolare quelli tra i 5 e gli 11 anni”, hanno affermato i funzionari sanitari nel post online che comunica i dati. “Questi risultati evidenziano la potenziale necessità di studiare un dosaggio alternativo del vaccino per i bambini”. Quello di Pfizer è l’unico approvato per chi ha meno di 18 anni. Le due dosi non hanno quindi prodotto una risposta immunitaria sufficientemente forte nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni. Perché quindi gli hanno messo in corpo questa cosa?

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