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L’ospedale italiano dove Pfizer studia gli effetti collaterali del vaccino. Indovinate chi ci lavora?

Pubblicato il 26/01/2022 09:23

Finalmente anche Pfizer ammette che è il caso di studiare attentamente e seriamente i gravi effetti collaterali (morte compresa) dei vaccini anti-Covid. Ora che praticamente il 90% degli italiani è stato inoculato e si parla addirittura di quarta dose. Stando a quanto riporta l’Ansa, la multinazionale Pfizer-Biontech ha scelto Genova, unica città in Italia, per uno studio sui vaccini anti-covid. Sono tre i Paesi coinvolti, 20 i centri di ricerca tra i quali l’unico italiano è quello diretto dal professor Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell’ospedale policlinico San Martino (lo stesso ospedale dove lavora anche il televirologo Matteo Bassetti). (Continua a leggere dopo la foto)

L’indagine, come riporta l’edizione locale di Repubblica, coinvolgerà 13 mila persone nel mondo. “A Genova hanno già aderito 150 volontari. In pratica chi parteciperà alla ricerca dovrà rispondere ad alcuni test sullo stato di salute nell’arco di due anni dopo la somministrazione delle due dosi di vaccino. Inizialmente i questionari verranno distribuiti alle settimane uni, due, quattro, sei e otto dopo la prima e la seconda dose e poi ogni tre mesi fino al completamento dello studio”. (Continua a leggere dopo la foto)

Chi parteciperà al progetto riceverà un compenso di 171 euro totali. “Lo scopo di questo studio – ha spiegato Icardi – è acquisire maggiori informazioni sugli effetti di Cominarty nel contesto del mondo reale. E’ uno studio molto importante perché è di tipo osservazionale4 ed è coordinato dall’Istituto Superiore di sanità”. A differenza della sorveglianza passiva “questo studio – prosegue il professore – consiste in una sorveglianza attiva, in cui il soggetto viene invitato anche a segnalare qualsiasi evento che nota”. (Continua a leggere dopo la foto)

Precisa il professore: “Sia quelli che sono gli effetti collaterali prevedibili, già riportati nella scheda tecnica del vaccino, sia qualsiasi altro sintomo”. Al termine dello studio i dati saranno analizzati per isolare eventuali, effettive, connessioni tra manifestazioni e somministrazione del vaccino.

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