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Parla del rischio “effetto ADE” dei vaccini in tv: scatta la censura contro il professor Broccolo

Pubblicato il 14/02/2022 11:15

Manifestare il proprio pensiero, nell’epoca della dittatura sanitaria promossa dal governo Draghi, è sempre più impresa impossibile. Basta una parola fuori posto, un concetto che si discosta appena dalla propaganda di regime, e subito ecco scattare puntualissima la censura. Lo ha scoperto a sue spese, in queste ore, il virologo Francesco Broccolo dell’università Bicocca di Milano, contro il quale proprio l’ateneo ha puntato il dito sui social minacciando interventi.

Sull’account Twitter dell’università è infatti comparso il seguente messaggio: “Le opinioni espresse dal dottor Broccolo non rappresentano il pensiero dell’istituzione. Nostre ulteriori azioni e considerazioni a riguardo saranno tenute al di fuori del contesto social. Grazie della comprensione”. Parole che lasciano intendere un possibile intervento di censura a danno del professore. Di quale gravissimo reato si sarebbe macchiato quest’ultimo? Semplice, quello di aver espresso la propria opinione.

Nel corso di un’intervista rilasciata al programma Di Martedì, Broccolo aveva infatti parlato del cosiddetto “effetto ADE” che potrebbe essere causato dai vaccini: in sostanza, una reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule: “Negli ultimi tre report dell’ISS emerge che nella fascia 12-39 anni chi ha tre dosi ha un rischio maggiore di essere ospedalizzato rispetto a chi ne ha due ed ha contratto la malattia entro entro i 120 giorni dall’ultima somministrazione. La spiegazione potrebbe essere che chi è boosterizzato si sente più sicuro. Poi c’è anche una spiegazione biologica, il fenomeno ADE, che è un’ipotesi”.

“Quando il titolo anticorpale è molto alto può esserci una quota non neutralizzante, e questo potrebbe essere il caso perché il vaccino evoca degli anticorpi che non neutralizzano completamente il virus. Anziché bloccare il virus lo traghettano all’interno della cellula”. Un’ipotesi, come sottolineato dallo stesso Broccolo. Da prendere però in cosiderazione con attenzione, onde evitare conseguenze spiacevolissime per i pazienti che in questi mesi si stanno sottoponendo alla somministrazione. Esprimere un dubbio, un timore, è però ormai impossibile nell’Italia di Draghi. E così per il povero professore sono pronte già a scattare le maglie, serratissime, della censura.

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