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Paradisi fiscali, ecco quanto fregano allo Stato: una cifra mostruosa. La lotta è contro di loro

Pubblicato il 20/01/2020 13:11

Una cifra mostruosa. È quella che lo Stato italiano perde ogni anno a causa dei Paradisi fiscali. E mentre i governi si adoperano per andare a stanare il piccolo e medio artigiano che non riesce ad arrivare a fine mese, le grandi multinazionali portano via dal nostro Fisco miliardi e miliardi di euro. Le società che operano in Italia trasferiscono infatti nei paradisi fiscali quasi 23 miliardi di euro all’anno, di cui almeno l’80% in paesi dell’Unione europea con una perdita di gettito per il fisco italiano stimata in circa 7 miliardi di euro. Un numero elevato di società trasferiscono infatti le loro sedi e i profitti in Paesi a zero tassazione o con tassazione molto bassa, evitando di pagare le tasse, o pagandone cifre molto basse, nei Paesi in cui effettivamente operano. Una situazione che non necessariamente è illegale, ma che causa una inevitabile ed elevata elusione fiscale.

Come spiega Quifinanza, “la responsabilità è dovuta principalmente all’esistenza di regole obsolete sulla tassazione internazionale, non in grado di regolamentare i nuovi modelli di business, in particolare quelli legati all’economia digitale. In questo modo, ognuno cerca la soluzione più conveniente e per molte multinazionali, da Amazon a Google, è quella di spostare sedi societarie e profitti nei Paesi dove si pagano meno tasse. Una situazione che crea un forte squilibrio, con ingenti perdite di getto fiscale nei Paesi in cui quelle aziende sono nate o si trovano ad operare, con effetti distorsivi del mercato e guadagni ingenti per gli Stati paradisi fiscali”.

Per questo motivo gli Stati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) stanno studiando nuove regole internazionali per contrastare l’elusione fiscale delle grandi società e la perdita di entrate fiscali per gli Stati. Si legge ancora nell’articolo di Quifinanza: “Nel frattempo, uno studio ha quantificato il gettito perso dai singoli Stati per colpa dei paradisi fiscali e tra i più colpiti c’è anche l’Italia. Lo studio, i cui dati si riferiscono al 2016, ha quantificato i profitti delle multinazionali spostati nei paradisi fiscali in 650 miliardi di dollari, pari a circa 590 miliardi di euro, con un risparmio fiscale di circa il 10%. L’Italia perde così il 19%”.

“Le multinazionali che spostano maggiori profitti nei paradisi fiscali sono quelle statunitensi, circa il 60%, mentre quelle degli altri Paesi sono circa il 40% in media. Va poi sottolineato che il trasferimento dei profitti societari nei paradisi fiscali va a vantaggio non solo delle aziende ma anche dei loro azionisti che non pagano tasse sui dividendi incassati. Il dato più sconvolgente, tuttavia, non è tanto il trasferimento dei profitti verso paradisi fiscali noti come le Isole Cayman, le Isole Vergini, Bermuda o la Svizzera, ma i trasferimenti all’interno della stessa Unione Europea che sono ben l’80%. Paesi come Lussemburgo, Irlanda e Olanda, paradisi fiscali comunitari, sottraggono circa 5,4 miliardi di euro (6 miliardi di dollari) al Fisco italiano.Per quanto riguarda l’Italia, circa 25 miliardi di dollari (23 miliardi di euro) di profitti delle multinazionali realizzati nel nostro Paese vengono spostati nei paradisi fiscali. Il risultato è una perdita di gettito per il Fisco italiano di 8 miliardi di dollari, pari a 7,3 miliardi di euro”.

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