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“Omicron 2”, ecco come il governo vuole far tornare l’emergenza Covid

Pubblicato il 16/03/2022 11:57

Da una parte parlano di “allentare le restrizioni”, dall’altra varano un nuovo decreto in cui lasciano Green pass base e mascherine. C’è il contentino dell’abolizione del Super Green pass, è vero, ma nulla più. Da una parte parlano di ritorno alla normalità, dall’altra (vedi Speranza, Ricciardi e Abrignani) che cercano subito di sfruttare un nuovo presunto aumento di contagi per mantenere l’emergenza. Sarà per la paura di perdere il lavoro… Fatto sta che è iniziato il nuovo bombardamento mediatico e governativo sulla Omicron BA.2, o più comunemente “Omicron 2”. È la versione del virus Sars-CoV-2 “più contagiosa di sempre”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le sue origini, però, non sono ancora chiare. Scrive ad esempio Il Tempo: “Sappiamo che è la «sorella» di Omicron, individuata per la prima volta in Sud Africa e che ora è maggioritaria in Italia. Secondo alcuni ricercatori, sarebbe nata in India lo scorso dicembre per poi diffondersi in Cina, Israele, Danimarca, Australia, Canada e Singapore. Ed ora anche in Europa, Italia compresa. Le prime evidenze che arrivano da Israele, Danimarca e Regno Unito, che stanno già attraversando una fase di prevalenza della variante BA.2, indicano che Omicron 2 ha una capacità di diffusione maggiore del 30 per cento rispetto a Omicron 1. Se questi risultati fossero confermati, saremmo di fronte alla variante più contagiosa mai conosciuta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli esperti stimano che, qualora dovesse esserci una nuova ondata di Omicron, “sarà data in prevalenza dalla variante 2 che in questo momento, a livello mondiale, è ormai al 60%, come riferito dall’immunologo americano Anthony Fauci. Omicron 2 sembra colpire di frequente l’intestino. I 6 nuovi sintomi sono nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, bruciore di stomaco e gonfiore. Fino a questo momento eravamo abituati a sintomi come febbre, tosse, respiro affannato, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, possibile perdita di olfatto o sapori, mal di gola o voce rauca, congestione nasale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Detto questo, però, è bene sottolineare ancora una volta che quel che conta sono i sintomi gravi, le ospedalizzazioni, le terpie intensive e i decessi. E su questo fronte c’è da stare più che tranquilli. Quindi di cosa stiamo parlando? Quale emergenza? “Le persone contagiate difficilmente rischiano di essere ricoverate in strutture ospedaliere. Sul fronte del sistema sanitario sono 8.473 i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari. Sono 16 in meno rispetto i posti in terapia intensiva: il totale dei malati più gravi è ora pari a 502”.

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