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Ecco perché l’obbligo vaccinale non avrà nessun effetto sui contagi

Pubblicato il 07/01/2022 12:35 - Aggiornato il 07/12/2022 18:20

Il governo, in barba ai dati e alla scienza, ha deciso di procedere con ulteriori restrizioni e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale. Per ora a partire dai 50 anni, ma con il Green pass necessario praticamente per tutto, di fatto l’obbligo vaccinale c’è da un bel pezzo e continuerà a essere tale. “Frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite”, ha detto Draghi. Peccato, però, che il nuovo decreto, come al solito, ha molti buchi. E la teoria su cui si regge è totalmente falsa, dato che i contagi raddoppiano di giorno in giorno malgrado il 90% della popolazione sia già vaccinata. Ergo, non è di certo il vaccino a frenare i contagi. Dunque perché continuare a imporlo e a obbligarlo nonostante la realtà e la scienza dicano altro? È sempre più evidente che la questione resti politica e non sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega molto bene a Il Fatto Quotidiano un esponente del governo, “probabilmente aumenteranno le vaccinazioni, magli effetti dell’obbligo per gli over 50 (2,2 milioni non vaccinati ma non si sa quanti esentati) si vedranno da qui a quattro mesi“. La bozza del decreto entrata mercoledì in Consiglio dei ministri è stata notevolmente modificata. Spiega Alessandro Matovani: “La novità maggiore è l’obbligo vaccinale per gli over 50. Una mediazione tra Draghi e Speranza che volevano il super pass per tutti i lavoratori e la Lega contraria. La bozza conteneva solo norme sui controlli al lavoro: dal 15 febbraio chi ha più di 50 anni accede ai luoghi di lavoro solo con il pass rafforzato, che si ottiene per sei mesi dopo vaccino o guarigione. Questo, secondo la bozza, fino al 15 giugno, due mesi e mezzo dopo l’attuale scadenza dello stato d’emergenza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Chi va a lavorare senza super pass rischia sanzioni da 600 a 1.500 euro. “E soprattutto viene sospeso senza stipendio, ma senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto: sono le regole già vigenti per gli operatori sanitari, scolastici, militari e di polizia e delle Rsa, ai quali il decreto aggiunge il personale universitario. In Consiglio dei ministri è stata votata una norma sui controlli fuori dai luoghi di lavoro: dal l° febbraio ci sarà una multa di 100 euro una tantum per gli over 50 non vaccinati. Il testo non c’è ancora, Palazzo Chigi ha fatto sapere che se ne occuperà l’Agenzia delle entrate, che incrocerà i dati della popolazione residente con quelli dell’anagrafe vaccinale e recapiterà la sanzione a casa. Una sorta di tassa sui non vaccinati. Non si potrà essere multati più volte. Secondo fonti della Salute basterà una sola dose per e-vitare la sanzione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Altro intervento deciso mercoledì è l’introduzione del green pass base, per il quale basta il tampone, per andare da barbieri, parrucchieri, estetiste, negli uffici pubblici, alle poste, in banca e in una serie di negozi ritenuti non essenziali che saranno definiti con successivo decreto del presidente del Consiglio. “Multe da 400 a 1.000 euro per chi entra senza pass. La bozza prevedeva il certificato rafforzato, la Lega l’ha fatta modificare. Sul sito del governo c’è l’infinito elenco di cosa si può fare con i vari pass. Alcune regole decise a fine dicembre entrano in vi-gore il 10 gennaio”.

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