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«Nessuno farà la quarta dose». Gli italiani si son stufati e a certificarlo è un “insospettabile”

Pubblicato il 10/04/2022 10:20

La sfiducia verso l’infinito numero di richiami dei vaccini anti-covid cresce giorno dopo giorno e nessuno sembra voler fare la quarta dose. I medici di base sono convinti che, passata l’estate, con l’autunno torneranno i problemi.
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Le parole della Fimmg

In tal senso ha parlato Silvestro Scotti, il segretario nazionale della Federazione dei medici famiglia (Fimmg), rilasciando alcune dichiarazioni ai microfoni dell’Adnkronos: «Stiamo osservando una maggiore riluttanza da parte degli assistiti verso la vaccinazione anti Covid rispetto a tutte le dosi. Ed è prevedibile, anche da quello che percepiamo dai pazienti, una minore adesione verso la quarta dose nella popolazione che potrà farla. Lo abbiamo già visto per gli immunodepressi. Il pericolo è di avere un autunno ad alto rischio, peggiore degli altri, alla luce delle varianti, della stanchezza degli italiani distratti da molti altri problemi, e da una copertura vaccinale che si riduce», sottolinea come la pandemia preoccupi meno gli italiani.
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Covid sottovalutato e vaccini fondamentali

Secondo Scotti il covid viene sottovalutato e, sempre secondo lui, il vaccino continua ad essere l’arma principale contro il virus: «Recenti indagini collocano il Covid, tra i problemi su cui pongono attenzione gli italiani, tra il decimo e il ventesimo posto, mentre la guerra è tra i primi, seguita dai problemi energetici, economici, politici. Se ci fosse un vaccino contro la bomba atomica, che inquieta molto, gli italiani farebbero quello. La vaccinazione dovrebbe far rima con “ragione” invece che con “emozione”, come invece accade adesso. Nel momento in cui quindi cala la tensione sul tema, la comunicazione si concentra su elementi diversi da quelli della scienza o i messaggi non sono chiari, si ha una ripercussione anche sull’adesione vaccinale. La fine dell’emergenza non significa fine della pandemia, questo forse non sempre è stato recepito».
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Le (nefaste previsioni) di Scotti

Il presidente della Fimmg non lascia poi alcun dubbio sulle sue nefaste previsioni per il prossimo autunno: «La ripresa stagionale della circolazione virale si accompagnerà alla riduzione dell’efficacia protettiva dei vaccini, la scarsa adesione delle popolazioni che ancora devono completare il ciclo o fare il secondo booster. Con queste premesse – conclude Scotti – potremmo avere una stagione davvero complicata, forse la più complicata. È fondamentale riprendere al più presto uno sforzo per ridare vigore alla campagna vaccinale».
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La “scienza” è divisa

Insomma, queste sono le indicazioni che vengono fornite ai medici di base, opinioni che si scontrano frontalmente con quella parte di scienza che, ad oggi, reputa questi vaccini del tutto inutili essendo calibrati sul primo ceppo ed essendoci ora un infinito numero di variante, senza contare la scarsissima copertura fornita dai sieri in termini di tempo.

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