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Miocardite e vaccino, l’allarme da Usa e Giappone. In Italia, invece, si minimizza

Pubblicato il 17/02/2022 09:16

Non appena si parla di rischio miocardite nella popolazione più giovane a seguito della vaccinazione anti-Covid, in Italia si scatena puntualmente una grottesca gara a gettare acqua sul fuoco, in tutta fretta. Il presidente dell’Associazione medici cardiologi ospedalieri Furio Colivicchi ha parlato, per esempio, di patologie “lievi e autolimitanti”, mentre alle pagine di Repubblica l’immunologo Guido Silvestri ha tratteggiato casi “di natura quasi sempre benigna”. E ancora: “Si risolve tutto in poche settimane”, secondo il capo della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. Una tendenza a minimizzare che stona, però, con quanto dichiarato dagli esperti al di fuori dai nostri confini.

Il tema, all’estero, è infatti di strettissima attualità, collegato purtroppo a casi drammatici che hanno spinto le comunità scientifiche a fermarsi e interrogarsi. La morte di due adolescenti americani pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino, per esempio, ha portato a un approfondito risultato autoptico sui corpi, i cui risultati sono stati pubblicati negli “Archives of pathology and laboratory medicine”: febbre, dolore al petto, palpitazioni, dispnea, sintomi peggiorati col passare delle ore fino al decesso di due giovani sani, senza patologie.

Come riportato da Alessandro Rico sulle pagine della Verità, l’esito dell’autopsia è stato sorprendente: “Lo scenario clinico era simile a quello delle cardiomiopatie ‘da stress’ provocate da forti alterazioni fisiche, chimiche o emotive. Questa reazione, secondo i medici, potrebbe rappresentare una risposta immunitaria troppo intensa e la lesione miocarditica è mediata da meccanismi immunitari simili a quelli descritti nelle tempeste citochinetiche da Sars-Cov-2”. In sostanza, gli effetti del booster del vaccino sono stati simili a quelli più temuti del Covid, inclusa la sindrome infiammatoria multisistemica.

Casi sporadici, certo. Ma che hanno spinto molti esperti a mettere in discussione l’opportunità di procedere con le vaccinazioni sulla popolazione più giovane, quella meno a rischio in caso di contatto con il Covid. Un allarme che nelle ultime settimane si è diffuso anche in Giappone, dove l’11 febbraio è stato pubblicato uno studio sulla miocardite acuta che ha colpito un giovane, perfettamente sano prima della vaccinazione. Il dibattito, in Italia, è invece impossibile. Nonostante tra i giovani i ricoveri per Covid siano in netto calo, il governo non lascia libertà di scelta: chi non riceve l’inoculazione non ha diritto a una vita normale.

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