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Mascherine, Super Green pass, divieti: le regole che gli italiani dovranno rispettare dal 1 febbraio

Pubblicato il 01/02/2022 09:19 - Aggiornato il 07/12/2022 18:14

Dopo un lungo confronto, il Consiglio dei ministri ha raggiunto l’intesa sulle nuove misure anti-Covid da varare nei prossimi giorni. A partire dalla proroga dei provvedimenti già in vigore per quanto riguarda l’obbligo di mascherine all’aperto, nonostante il parere contrario di alcuni virologi che avevano definito “inutile” la misura, e la conferma della sospensione dell’attività di discoteche e sale da ballo. Una notizia, questa, accompagnata dalle proteste in rete dei lavoratori del settore.

Come anticipato da Repubblica, sono attese nei prossimi giorni le norme sulle quarantene a scuola, oltre ai chiarimenti sulla durata del Green pass per chi ha fatto la terza dose. Nel frattempo, dal 1 febbraio sono scattate le nuove regole da seguire. Come già accennato, le mascherine restano obbligatorie ovunque all’aperto, fino al 10 febbraio, anche in zona bianca. Locali da ballo e discoteche, invece, devono rimanere chiusi per altri dieci giorni e potranno riaprire i battenti soltanto a partire dall’11 febbraio.

Cambia a partire dal 1 febbraio anche la durata del Green pass: chi è vaccinato con una sola dose da oltre 14 giorni o con la seconda avrà infatti un certificato della validità di 6 mesi e non più 9, provvedimento che avrà effetto retroattivo. Obbligatorio un tampone, il vaccino o il certificato di guarigione (quindi il Green pass versione base) per andare alle poste, in banca, all’anagrafe e in qualsiasi altro ufficio pubblico. Servirà invece la versione rafforzata (il Super Green pass, rilasciato solo a guariti e vaccinati) per accedere a negozi di abbigliamento, librerie, negozi di giocattoli per bambini e tabaccai.

Al via anche le famigerate “multe per i no vax”, che colpiranno gli over 50 che non si sono ancora sottoposti a vaccino nonostante l’obbligo introdotto dal governo. Chi non rispetterà le regole sarà infatti colpito da una sanzione una tantum di 100 euro. Spetterà al ministero della Salute, attraverso l’Agenzia delle Entrate, andare a colpire gli inadempienti che avranno 10 giorni di tempo dalla ricezione dell’avviso per comunicare all’Asl eventuali certificati che attestino la loro esenzione.

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