x

x

Vai al contenuto

“Restano le mascherine”. Il governo si ostina e i sindacati (come al solito) s’inchinano

Pubblicato il 03/05/2022 09:25 - Aggiornato il 07/12/2022 17:52

La notizia era nell’aria e conoscendo ormai i nostri polli (cioè quelli del governo) era fin troppo facile prevedere come sarebbe andata a finire. O meglio: a continuare. Già, perché le mascherine, unici ormai in Europa, continueremo a portarcele dietro. Lo vuole il governo, lo vogliono i sindacati che confermano ancora una volta la loro sudditanza, lo vogliono alcune associazioni di categoria visto che l’Inail ha confermato e equiparato l’infezione da Covid all’infortunio sul lavoro. Come scrive La Stampa, “la Confesercenti domani chiederà che negli esercizi commerciali si lavori ancora a volto coperto, anche se nessuno potrà obbligare i clienti a fare altrettanto”. E così mentre i clienti gireranno finalmente liberi a riproporre i loro sorrisi, cassieri, baristi, camerieri e commessi (ma anche insegnanti, forze dell’ordine e sanitari) saranno ancora costretti ad alitarsi dentro la mascherine per 8 ore al giorno con le temperature che iniziano anche a salire. (Continua a leggere dopo la foto)

Conferenza stampa di Mario Draghi al termine del Consiglio dei ministri

“Un segnale di attenzione e rispetto verso i nostri clienti e i lavoratori”, rimarca la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise. Anche in grandi teatri come la Scala di Milano i protocolli di sicurezza non cambiano, confermando tutte le precauzioni. Rappresentanti di impresa e governo domani, quindi, apporteranno qualche ritocco ai protocolli di sicurezza, senza però depennare il capitolo mascherine e lasciando probabilmente in vigore altre disposizioni, come quelle che prevedono l’igienizzazione delle mani e il mantenimento del fatidico metro di distanziamento, anche tra i tavoli di bar e ristoranti al chiuso. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel frattempo, chiarisce La Stampa, “due emendamenti al decreto riaperture approvati alla Camera puntano a incentivare ancora per un po’ lo smart working. Che tanto per cominciare viene prorogato di diritto fino al 30 giugno per i lavoratori fragili e i genitori di bambini nella medesima condizione. In seconda battuta per tutta l’estate, fino al 30 settembre, resta la modalità semplificata di attivazione dello smart working. Alle aziende basterà comunicare per via telematica chi lo fa e per quale periodo, anziché dover pattuire accordi individuali con ogni singolo lavoratore”.

Ti potrebbe interessare anche: ITALEXIT PER L’ITALIA al 4,2%, il sondaggio del Corriere della Sera che cambia la politica italiana