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Manette, pistola, tesserino: le regole per umiliare (definitivamente) i poliziotti non vaccinati

Pubblicato il 15/12/2021 09:57

Abbiamo assistito, negli ultimi mesi, a scene che fino a qualche mese prima dell’esplosione della pandemia ci sarebbero sembrate fantascienza: poliziotti costretti a mangiare fuori dalle caserme, sui gradini o seduti su qualche muretto, lontani dai colleghi con i quali, pure, condividono il resto del turno lavorativo. Tutto per colpa del Green pass, il certificato virtuale pensato per rendere di fatto la vita impossibile ai non vaccinati. Le umiliazioni nei confronti delle nostre forze dell’ordine, purtroppo, non sono però ancora terminate.

Come raccontato da Repubblica, infatti, oltre alla norma che stabilisce per gli agenti di polizia l’impossibilità di lavorare senza il certificato verde, è arrivata anche una circolare del ministero dell’Interno a complicare ulteriormente le cose, addirittura inasprendo il provvedimento: “In mancanza della documentazione di vaccinazione, l’amministrazione competente dovrà invitare l’interessato, senza indugio, a produrre entro cinque giorni l’attestazione richiesta. Per chi non si vaccina tra le forze dell’ordine, non solo è prevista la sospensione dal servizio senza alcun compenso, ma anche il ritiro temporaneo della tessera di riconoscimento, della placca, dell’arma in dotazione e delle manette”.

Gli agenti che non chineranno il capo, accettando di vaccinarsi, saranno quindi anche privati della pistola, delle manette, della placca e del tesserino, rendendo così definitiva la loro umiliazione di fronte ai colleghi. Il tutto accompagnato alle pesanti multe previste per chi si presenterà a lavoro senza aver ricevuto la somministrazione: la sanzione oscilla dai 600 ai 1.500 euro, mentre chi non controlla dovrà a sua volta pagare una cifra compresa tra i 400 e i mille euro.

L’obbligo interesserà anche gli assenti dal servizio, che dovranno a loro volta produrre al responsabile della propria struttura la documentazione che attesta l’adempimento “anche se assenti per legittimi motivi”. Stesso copione anche per il personale scolastico, per il quale scatteranno le stesse imposizioni.

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