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L’obbligo vaccinale è stato un flop! L’accusa viene dalla stampa amica e fa più male

Pubblicato il 20/03/2022 11:04

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non se la passa bene. “L’ultimo giapponese” del covid ha ricevuto una pioggia di critiche sul provvedimento dell’obbligo agli over 50, ma questa volta il fuoco incrociato non arriva dai partiti d’opposizione, bensì da un progetto editoriale annoverato tra quella che può essere definita come “stampa amica”.
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Speranza subisce il fact-checking

Pagella Politica sbugiarda Speranza. Il noto sito di debunker si occupa di fact-checking e analisi dell’attualità politica, preponendosi di smascherare le bufale dei politici italiani basandosi su numeri e fatti. Stavolta ad essere “fact-checcato” è stato il sinistro ministro della salute, a causa della sua uscita durante la conferenza di giovedì scorso sulle decisioni del governo per quanto concerne il ritorno alla normalità. Dopo l’annuncio di Speranza riguardo alla cancellazione del super green pass per lavorare dei cittadini sopra i 50 anni, il ministro ha difeso il suo operato specificando che «L’obbligo di super green pass rafforzato per i lavoratori over 50 ha avuto l’effetto di stimolare enormemente la vaccinazione in quella fascia d’età».
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Una bugia sotto gli occhi di tutti

Peccato che il termine “enormemente” non sia passato inosservato, convincendo la redazione di Pagella Politica ad approfondire i dati sul tema. Ciò che ne deriva è un articolo con cui, in sostanza, si dice che Roberto Speranza ha detto una clamorosa balla. Numeri alla mano, infatti, si può riscontrare come dal 5 al 16 gennaio si è passati da poco più di 5.000 prime dosi al giorno (media settimanale) a quasi 20.000. Anche le prime dosi nella fascia d’età tra i 12 ed i 49 anni, però, sono aumentate in modo analogo nello stesso periodo. Ma dai dai dati sulle prime dosi emerge un altro dato significativo: già al 30 gennaio, dopo meno di un mese dall’annuncio dell’obbligo vaccinale e a due settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo di super green pass per lavorare, il tasso di prime dosi tra gli over 50 si abbassa sensibilmente, attestandosi a circa 11.000 iniezioni al giorno. Il trend ascensionale si è quindi bloccato in brevissimo tempo.
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Il verdetto

Secondo Roberto Speranza, l’obbligo di super green pass rafforzato per i lavoratori over 50, il cui mancato rispetto comporta la sospensione dal posto di lavoro, «ha avuto l’effetto di stimolare enormemente la vaccinazione in quella fascia d’età». Al di là del giudizio soggettivo sull’«enormemente» usato da Speranza, i numeri delle somministrazioni dicono che il ministro ha esagerato. Dopo il 5 gennaio – data di annuncio dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e dell’obbligo di super green pass, a partire dal 15 febbraio, sui luoghi  di lavoro – il numero di prime dosi nella fascia di età dai 50 anni in su è effettivamente aumentato. Ma la crescita è durata per poco tempo, esaurendosi nell’arco di due settimane. Speranza dovrebbe imparare che le parole, quelle sì, hanno un peso “enorme”.

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