x

x

Vai al contenuto

La riforma del catasto è un’altra stangata: ecco chi pagherà di più (e quanto)

Pubblicato il 04/03/2022 10:23 - Aggiornato il 07/12/2022 18:06

Non ci sono soltanto le bollette (arrivate a cifre record) e il rischio di un rincaro del gas a causa della guerra a turbare il sonno degli italiani. Il premier Mario Draghi in questi giorni si è sbracciato, promettendo più e più volte che la riforma del catasto non comporterà ulteriori aumenti, un’ennesima mazzata pronta a piovere sulle famiglie. Con nuovi criteri di classificazione degli immobili che, secondo il presidente del Consiglio, lascieranno le tasse invariate per i proprietari. Le associazioni a tutela dei cittadini, però, sono di avviso contrario e già paventano scenari da incubo.

La riforma, in un modo o nell’altro, è destinata a passare. Anche perché il modus operandi del governo è ormai chiaro: porre l’aut aut su ogni provvedimento-chiave, minacciando in caso contrario una crisi che potrebbe portare rapidamente il Paese alle urne. Per non perdere la poltrona con molti mesi di anticipo, gli esponenti della maggioranza a sostegno di Draghi si sono così da tempo rassegnati a rinunciare al diritto di critica. Con Confedeliza che, per bocca del presidente Giorgio Spaziani Testa, nel frattempo ha lanciato l’allarme sui possibile rincari Imu in arrivo dal 2026.

Secondo Spaziani Testa, lo scopo di questa rivoluzione del catasto “è noto e il governo non si è neppure premurato di celarlo, mettendolo invece per iscritto in un documento ufficiale che accompagna il disegno di legge: aumentare la tassazione sugli immobili. Non domani mattina, certo, ma prima di quanto si possa pensare. La presentazione dell’operazione come semplice ‘aggiornamento statistico’ può convincere solo gli ingenui e i poco informati».

Stando a una simulazione di Uil servizio lavoro, ad aumentare non saranno soltanto tasse direttamente collegate alla casa, come l’Imu, ma anche l’Isee, l’indicatore che consente di ottenere agevolazioni e sconti. Con la conseguenza di un aumento delle rette di asili e mense scolastiche o di un’uscita di molte famiglie dalla protezione sociale. Secondo la stima, mediamente con i nuovi valori catastali le rendite aumenteranno di oltre il 128 per cento e in valori assoluti l’aumento dell’imposta municipale unica sarà di 1.150 euro, passando dagli attuali 896 a 2.046 euro. Una prima casa, ai fini del calcolo dell’Isee, aumenterà invece mediamente di 75mila euro, con il valore che passerà da 23.576 a 98.733, con un incremento percentuale che sfiora così il +319 per cento.

Ti potrebbe interessare anche: Cassese: “Basta con le compressioni delle libertà. Se sproporzionate, sono illegittime”