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La pubblica amministrazione italiana protetta da… programmi russi! L’ennesimo disastro del governo

Pubblicato il 15/03/2022 12:58

Tra i capolavori dell’autoproclamato “governo dei migliori” ce n’è anche uno che vede improvvisamente a rischio i nostri sistemi di sicurezza per colpa di un semplice… antivirus! Sì, che ci crediate o no a tenere banco in queste ore è il caso dei sistemi informatici all’interno dei quali è installato Kaspersky, uno dei più famosi sistemi di protezione virtuali creato, però, a Mosca. Un dettaglio non da poco, nel bel mezzo di una crisi politica e militare come quella attualmente in corso, come sottolineato dal sottosegretario alla Sicurezza Franco Gabrielli. Un problemino, in realtà, non da poco.

Come spiegato dalla testata Il Dubbio, infatti, il programma Kaspersky avrebbe da tempo riscosso grande successo al di qua dei nostri confini. I server, però, sono ubicati a Mosca e quindi gli scambi di dati, anche soltanto per scaricare degli aggiornamenti, sfuggono al controllo italiano e permettono invece alla Russia di essere “informata” su determinate attività che stanno avvenendo sui pc. Il guaio, ha ricordato Gabrielli, è che la maggior parte di questi antivirus sono stati installati su apparati in dotazione alla pubblica amministrazione.

Dalla Presidenza del Consiglio al ministero della Difesa passando per quello della Giustizia, i vertici dell’Arma dei carabinieri e il Viminale, Kaspersky è uno strumento diffusissimo. Il motivo? A suo tempo, l’antivirus aveva stracciato la concorrenza offrendo un rapporto qualità-prezzo senza paragoni. Sempre sulle pagine del Dubbio, Giovanni M. Jacobazzi si è però chiesto se, trattandosi di beni che sarebbero andati a incidere sulla sicurezza nazionale, non fosse il caso di prendere in considerazione “altri aspetti oltre al costo”.

Il Copasir (Comitato per la sicurezza della Repubblica) da tempo aveva lanciato all’armi sul rischio di attacchi cibernetici da parte della Russia. Un pericolo che il governo, però, ha semplicemente ignorato. Il risultato è che ora è scattata improvvisamente una corsa alla ricerca del miglior antivirus alternativo a Kaspersky, che potrebbe presto sparire dalla maggior parte dei computer “istituzionali”. Con notevole esborso in arrivo, ovviamente, per le casse dello Stato.

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