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I dati sull’efficacia dei vaccini cambiano ormai ogni giorno. Ma quanto dura davvero la protezione?

Pubblicato il 15/12/2021 11:01

Ci hanno raccontato, nei giorni in cui i vaccini si preparavano a sbarcare sul mercato, dell’incredibile efficacia dei farmaci anti-Covid, con tanto di gara nelle percentuali di incidenza nella lotta al virus e festeggiamenti preventivi. Oggi, dopo che i colossi di Big Pharma hanno intascato miliardi di euro dai governi di tutto il mondo, ecco arrivare la doccia gelata: la protezione nei pazienti è limitata a qualche mese, poi serve una nuova somministrazione. Con una domanda che continua a tenere impegnati scienziati, esperti e politici: di preciso, quanto dura lo scudo fornito dai vaccini?

L’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore della Sanità, riportato dal Tempo sulle proprie pagine, recita: “Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 74% al 39%”. Peccato che soltanto qualche settimana prima, lo stesso Iss avesse scritto: “Dopo cinque mesi, l’efficacia del vaccino scende dal 75% al 44%”. Nel giro di qualche giorno, si sono quindi persi per strada ben cinque punti percentuali.

Difficile capire, in questo susseguirsi frenetico di cifre, da cosa derivi questa improvvisa marcia indietro. Il fenomeno, però, non è del tutto nuovo. Il Tempo ha ricordato come il 24 novembre l’Iss aveva calcolato un calo nella protezione, a distanza di sei mesi dall’inoculazione, dal 72% al 40%. In quei giorni, si riteneva ancora che la durata dell’efficacia dei farmaci anti-Covid fosse di 180 giorni, altro dato che è stato poi contestato col passare del tempo.

Nell’osservare questo bizzarro balletto di numeri e percentuali, verrebbe quasi da sorridere, consapevoli del caos che ancora oggi accompagna il tema vaccini. Peccato però che quelle stesse cifre date in pasto alla stampa in maniera così schizofrenica siano in realtà fondamentali per calibrare le strategie di lotta al virus. Numeri che spingono i governi a prendere o non prendere decisioni come le restrizioni, il Green pass, l’obbligo vaccinale per alcune categorie. E che non sembrano, in tutta sincerità, troppo affidabili.

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