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“La curva dei contagi scenderà”: l’esperto spiega perché le previsioni catastrofiste dell’Oms sono sbagliate

Pubblicato il 14/01/2022 09:11

Nei giorni in cui l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lanciato un drammatico allarme, sostenendo che almeno metà della popolazione europea sarà infettata dal Covid nel giro di qualche mese, non mancano voci fuori dal coro fortemente critiche verso queste letture così catastrofiste. Come quella di Roberto Battiston, docente di Fisica dell’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dello stesso ateneo, che in queste ore ha indicato uno scenario ben diverso.

Come riportato da Repubblica, infatti, Battiston si è lanciato in una previsione decisamente più ottimista su quello che accadrà in Italia (e nel mondo) nel corso delle prossime settimane: “Può sembrare incredibile, ma l’Rt sta precipitando verso 1 e il picco degli infetti attivi in Italia potrebbe essere raggiunto la settimana prossima. La fiammata di infetti da Omicron, iniziata poco prima di Natale, potrebbe raggiungere il suo massimo entro una settimana per poi scendere”. I contagi, insomma, andranno nel giro di poco tempo a diminuire.

"La curva dei contagi scenderà": l'esperto spiega perché le previsioni catastrofiste dell'Oms sono sbagliate

Ospite della trasmissione Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, Battiston era stato anche critico nei confronti dell’informazione data agli italiani dai mass media sul fronte sanitario, attaccando in particolare la scelta di fornire un bollettino quotidiano: “Ritengo che i cittadini debbano essere informati correttamente, di frequente, ma accompagnati da una spiegazione che possa far capire il senso dei numeri: da soli non spiegano molte cose, sono influenzati da molti fattori. Credo sia necessario fare in modo che l’informazione sia capita, non semplicemente riversata sul pubblico”.

Di fronte alle proteste della conduttrice Gruber, che ha difeso il tradizionale appuntamento con il bollettino, Battiston ha poi chiarito ancora. ” Io sostengo che l’informazione debba essere commentata e chiara non da adesso, ma da sempre. Se si percepisce questo tipo di necessità, poiché i numeri sono snocciolati senza significato, ribadisco che è importanto farli avere in modo comprensibile. Questo è molto importante”.

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