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Israele, niente Green pass per 1 milione di persone: tensioni e proteste

Pubblicato il 05/10/2021 13:05 - Aggiornato il 07/12/2022 18:44

Insistere sul Green pass è scelta rischiosa per le amministrazioni di tutto il mondo, come testimoniato dall’ondata di polemiche che ha travolto Joe Biden e che ha visto diversi Stati americani unirsi nella battaglia contro l’obbligo vaccinale. Ennesimo esempio delle ingiustizie e dei paradossi originati dalla volontà di vincolare la libertà dei cittadini a un certificato, che peraltro non è sinonimo di sicurezza contro il Covid-19, arriva in queste ore da Israele, Paese dove oltre un milione di persone rischia di trovarsi esclusa dalla possibilità di una normale quotidianità.

Israele, niente Green pass per 1 milione di persone: tensioni e proteste

Nelle prossime ore, infatti, una vasta fetta della popolazione sarà esclusa dalla possibilità di ottenere il Green pass in base alle nuove regole, che prevodono l’obbligo di dover effettuare la terza dose di vaccino dopo 5-6 mesi dalla seconda. Le statistiche del ministero della Sanità vedono al momento un milione di israeliani, dunque, senza il certificato verde e, quindi, costretti a subire gravose limitazioni.

In Israele, come da altre parti del mondo, l’assenza di Green pass impedisce di svolgere una lunga serie di attività come accedere a luoghi chiusi, eventi pubblici, musei, ristoranti e via dicendo. C’è sempre la possibilità di un tampone per ottenere un certificato momentaneo, ma è un’opzione che grava sulle tasche del singolo cittadino. Ad oggi gli israeliani che hanno avuto la terza dose sono circa 3.400.000.

I dati confermano nel frattempo come la quarta ondata nel Paese sia ormai quasi alle spalle: nelle passate 24 ore le nuove infezioni sono state 4.313 a fronte di circa 115.000 test con un tasso di positività del 3.81%, in calo. Scendono anche i casi gravi: ad oggi sono 607, il numero più basso dallo scorso 20 agosto.

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