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In Scozia è esplosa “l’epidemia dei vaccinati”: i numeri parlano da soli

Pubblicato il 09/12/2021 08:53

Mentre l’Italia continua a stringere la morsa intorno ai cittadini che rifiutano la somministrazione dei farmaci anti-Covid, considerati ormai alla stregua di pericoli pubblici e colpiti da norme sempre più oppressive, la Scozia sta vivendo una vera e propria “epidemia dei vaccinati”, come è stata già definita da alcune testate. Per capire cosa sta accadendo, basta dare un’occhiata all’ultimo rapporto del Public Health Scotland (PHS), datato 1 dicembre 2021 e che include le statistiche relative alle quattro settimane precedenti: i decessi di persone che avevano completato il ciclo vaccinale hanno superato quelli dei non vaccinati.

Come raccontato da Arianna Graziano sulle pagine di Byoblu, “tenendo in considerazione che in Scozia la percentuale di popolazione vaccinata con seconda dose è del 76%, pari a circa 4 milioni di persone, i dati pubblicati dal Public Health Scotland mostrano come nelle ultime quattro settimane ci sono stati 407 decessi tra la popolazione vaccinata, mentre solo 59 morti fra chi non si è vaccinato”. La conferma del fatto che i farmaci anti-Covid al momento a disposizione non siano affatto sinonimo di protezione assoluta dal virus e di quanto sia inutile accanirsi contro chi ancora non ha ricevuto l’inoculazione.

Sempre secondo i dati del Public Health Scotland, il numero di casi di positività tra i vaccinati sarebbe molto consistente soprattutto nella fascia d’età più giovane della popolazione, quella al di sotto dei 30 anni: “Con la prima dose i giovani fra i 16 e i 29 anni raggiungono nel picco più alto 250 casi, mentre con la seconda dose superano i 150. Si contendono il secondo posto i più piccoli sotto i 15 anni e la fascia d’età 40-49, che con seconda dose rispettivamente contano una settantina e un centinaio di casi positivi”.

Nonostante gli esperti stiano insistendo sull’importanza della vaccinazione per tutte le fasce d’età, in particolare per quelle più avanzate e per i pazienti fragili, il governo scozzese si trova così a dover valutare l’introduzione di nuove restrizioni, con il rischio che nelle prossime settimane si passi a un vero e proprio lockdown nazionale per l’intera popolazione, vaccinata e non.

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