x

x

Vai al contenuto

Il Super Green pass non serviva: ce lo dicono i numeri (di gran lunga migliori rispetto a un anno fa)

Pubblicato il 03/12/2021 10:14 - Aggiornato il 07/12/2022 18:28

A scorrere velocemente le prime pagine dei giornali, con particolare attenzione ai titoli, verrebbe da pensare che la situazione, nel nostro Paese, sia al limite dell’apocalittico. Un Super Green pass arrivato a rendere la vita impossibile ai non vaccinati, passaggio ritenuto necessario dal governo per obbligare tutti a ricevere l’inoculazione dei farmaci anti-Covid. Una campagna di somministrazione in arrivo per i bambini. Regioni prossime al ritorno in zona gialla. E il fantasma che continua ad aleggiare di una nuova stretta nelle regole in vista del Natale. Ma la situazione è davvero così drammatica?

Il Super Green pass non serviva: ce lo dicono i numeri (molto migliori rispetto a un anno fa)

In realtà basta dare un’occhiata ai numeri per rendersi conto che, a dispetto di tanti allarmi lanciati da esperti e politici, l’emergenza Covid oggi è molto meno preoccupante rispetto a un anno fa. Sulle pagine del Tempo, Dario Martini ha confrontato i numeri contenuti nell’ultimo bollettino di sorveglianza dell’Iss (Istituto Superiore della Sanità) che prende in esame il periodo 20 ottobre – 24 novembre 2021 con quello dello stesso periodo del 2020. Ecco, allora, che se 12 mesi fa il numero di contagi registrato era di 1 milione e 304 mila, oggi fortunatamente i nuovi positivi sono 225.977, meno di un quinto.

Ancora più marcata la differenza se si guarda al numero di decessi: 13.290 nel 2020, 1.775 nel 2021, con una riduzione di oltre dieci volte. A conferma di come il Covid sia una malattia pericolosa soprattutto per le persone anziane o con patologie gravi alle spalle, c’è poi il dato relativo ai decessi registrati tra gli over 80: la mortalità per questa fascia d’età era del 9,4% nel 2020 ed scesa lievemente nel 2021, passando al 7,5%. I dati, dunque, suggeriscono come siano queste le categorie da proteggere con maggiore determinazione, in quanto più esposte a rischio in caso di contagio.

Complessivamente, dunque, i numeri non sono affatto così catastrofici. Tanto che lo stesso Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive del San Martino di Genova, ha ammesso con riferimento alla cosiddetta “quarta ondata”: “Se vogliamo possiamo chiamarla ‘ondina’, ma rimane pur sempre in lieve e costante aumento. Dobbiamo continuare a tenerla sotto controllo”. Bene non commettere errori dettati dal troppo ottimismo, dunque. Resta però l’interrogativo principale: quali dati giustificano l’ennesima, oppressiva stretta del governo, che ha deciso di varare un Super Green pass vigliacco e discriminatorio? La sensazione, ancora una volta, è che ingigantire la portata dell’emergenza faccia parecchio comodo a certi nostri governanti.

Ti potrebbe interessare anche: “Invece di ossessionare i cittadini con Green pass e vaccini, Toti non potrebbe occuparsi della sanità?”