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Il mistero dei rapporti Aifa: nessun aggiornamento da mesi, tra le proteste degli italiani

Pubblicato il 17/01/2022 14:25

A.A.A. cercasi rapporti dell’Aifa sugli effetti avversi dei vaccini. In un momento in cui i farmaci anti-Covid restano al centro delle discussioni degli esperti di tutto il mondo, che continuano a interrogarsi sulla reale efficacia e sulla sicurezza delle cure lanciate in fretta e furia sul mercato dai colossi di Big Pharma, la nostra Agenzia italiana del farmaco continua a latitare nella sua funzione di monitoraggio e analisi. L’ultimo rapporto in merito alle possibili conseguenze indesiderate sui pazienti è fermo addirittura alla fine di settembre 2021 e non stato più aggiornato.

Come vi avevamo raccontato attraverso le pagine del Paragone nelle scorse settimane, aveva fatto discutere la decisione annunciata dall’Aifa di sospendere i suoi report a cadenza mensile nel bel mezzo della campagna di somministrazione per la terza dose. La scelta era stata spiegata così: “Considerata la stabilità dell’andamento delle segnalazioni per i diversi vaccini COVID­19, il Rapporto di sorveglianza non sarà più pubblicato con cadenza mensile bensì trimestrale. Come di consueto, tutte le informazioni di sicurezza saranno comunque pubblicate sul sito dell’Agenzia, così come eventuali approfondimenti su specifici argomenti d’interesse”. Peccato che i dossier sia, in realtà, scomparsi nel nulla.

Nel periodo che va da settembre 2021 alla seconda metà di gennaio 2022, infatti, l’Aifa è rimasta in totale silenzio, senza più pubblicare alcun aggiornamento. Addio dossier, dunque, proprio nei giorni caldi in cui addirittura diversi virologi storicamente allineati alle posizioni del governo sono arrivati a mettere in discussione l’opportunità di questa nuova inoculazione. Matteo Bassetti, per esempio, aveva ammesso ai microfoni di Un Giorno da Pecora di non essere “così sicuro che un 30-40enne abbia bisogno di fare la terza dose”.

Non sarà però l’Aifa a fare chiarezza, visto che l’Agenzia ha piuttosto deciso di sparire nel nulla e non comunicare più i dati circa l’andamento della campagna vaccinale sul nostro territorio. La stessa Aifa che per bocca del presidente Giorgio Palù aveva ammesso in Senato, davanti alla Commissione Affari Costituzionali, di non riuscire a portare avanti in maniera efficace le operazioni di farmacovigilanza a causa della carenza di personale. Nel nostro Paese, insomma, è utopistico parlare di controlli e monitoraggi. Mentre le campagne di somministrazione proseguono, invece, incessanti.

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