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“Il Green pass si può sostituire con l’autocertificazione”: gli avvocati spiegano perché

Pubblicato il 13/01/2022 10:58

Il Green pass, certificato virtuale che il governo Draghi ha reso ormai necessario per avere accesso a una vita normale, può essere sostituito da un’autocertificazione, da mostrare all’occorrenza. A dirlo non sono facinorosi contestatori dell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce, ma i legali dell’ALI, Associazione Avvocati liberi, che hanno inviato proprio in queste ore una lettera di diffida al presidente del Tribunale di Roma e agli altri organi competenti.

Come riportato da Il Tempo, nella lettera si fa richiamo al DPR n.445 del 28 dicembre 2000, che all’articolo 47 terzo comma recita: “Fatte salve le eccezioni espressamente previste per legge, nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di pubblici servizi, tutti gli stati, le qualità personali e i fatti non espressamente indicati nell’articolo 46 sono comprovati dall’interessato mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà”.

Stando agli esperti, la norma si applicherebbe anche all’utilizzo dell’autocertificazione. Nello stesso decreto citato, all’articolo 74 si stabilisce che “costituisce violazione dei doveri d’ufficio la mancata accettazione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorietà rese a norma delle disposizioni del presente testo unico”.

“L’utilizzo dell’autocertificazione per motivi sanitari – è la conclusione degli avvocati dell’ALI – è già stato previsto dal governo Conte per consentire gli spostamenti durante l’emergenza Covid, senza che venisse richiesto ai cittadini il tampone. Il fatto crea, a detta dei legali, un precedente inoppugnabile”.

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