x

x

Vai al contenuto

Il giudice boccia Tachipirina e vigile attesa. “Cure Domiciliari” vince il ricorso

Pubblicato il 16/01/2022 14:41

È una vittoria importantissima quella sancita dalla pronuncia con cui il Tribunale Amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso del Comitato cura domiciliare Covid-19 e sospeso la circolare del ministero della Salute con cui si prevedeva “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo (la Tachipirina è il nome del farmaco più famoso contenente questo principio attivo) durante le fasi iniziali della malattia per i pazienti in cura nel proprio domicilio. Bisogna dire che si tratta di una vittoria importantissima per chi in questi anni ha sempre contestato l’uso del vaccino come unico approccio alla pandemia e di questa conquista va dato merito al Comitato e al suo tenace e valoroso presidente l’avvocato Erich Grimaldi che insieme all’avvocato Valentina Piraino ha firmato il ricorso. (Continua dopo la foto)

Per il Tar la circolare del ministero guidato da Speranza “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia”. Di fatto, secondo i giudici, le disposizioni impediscono ai medici di esercitare il proprio lavoro: “È onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito. La prescrizione dell’Aifa, come mutuata dal ministero della Salute, contrasta, pertanto, con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica”. (Continua dopo la foto)

Le conclusioni del tribunale amministrativo sono inequivocabili: “Il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico dalla scienza e deontologia professionale”. E l’esultanza dell’autore di questa vittoria, l’avvocato Grimaldi è più che giustificata e le dure accuse a questo punto sono più che fondate: “E’ la fine della vigile attesa. Il governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci, paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo molto bene”.