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I piani della Nato per l’espansione in Asia. Aumentano le tensioni con la Cina

Pubblicato il 29/04/2022 12:44

L’aggressività della Cina paragonata a quella della Russia, tanto da richiedere un rafforzamento non solo della diplomazia ma anche della difesa comune. Potrebbe esserci questa lettura dietro le mosse che i Paesi della Nato hanno di recente segnato in agenda. L’incontro tra il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi che andrà in scena a Roma, innanzitutto, prima che lo stesso Kishida voli a Londra per incontrare Boris Johnson. E poi il viaggio del presidente Usa Joe Biden a Tokyo. Passaggi che confermerebbero, secondo alcune letture, la volontà di costruire la già discussa “Nato del Pacifico”.

Come spiegato da Giulia Pompili sulle pagine del Foglio, l’idea comincia in realtà a essere sempre più discussa, anche in pubblico. Una Nato globale, che riesca a estendersi anche nel Pacifico. E che proprio per questo rappresenterebbe un vero e proprio incubo per la Cina. Nella dichiarazione congiunta dello scorso 4 marzo, Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping hanno fatto riferimento per la prima volta in maniera esplicita all’espansionismo della Nato, parlando di organizzazioni che cercano di ottenere “vantaggi militari a scapito degli altri, anche ricorrendo a pratiche di concorrenza sleale”. Il segno di un timore forte, già esistente.

E d’altronde l’espansionismo cinese è un problema che gli Usa non sottovalutano affatto. Nelle ultime settimane è stato sollevato più volte il tema delle Isole Salomone, stato situato nell’Oceano Pacifico e che ha firmato recentemente un Patto di Difesa con Pechino dai connotati non del tutto chiari. A inizio aprile, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian aveva invece puntato il dito contro la cooperazione tra Regno Unito, Stati Uniti e Australia: “Mina la pace e la stabilità nelle regioni dell’Asia e del Pacifico”. La temperatura, insomma, si va rapidamente riscaldando.

Secondo Pechino, l’espansionismo Nato è da considerasi come fonte di pericolo per la sicurezza. Un punto fondamentale, perché è proprio sulla base di questa lettura che la Cina ha giustificato l’aggressione della Russia di Putin all’Ucraina. Questo sarebbe uno dei motivi, stando ad alcuni analisti, per il quale è stato aperto un canale di dialogo ai massimi livelli tra il segretario della Difesa Usa Lloyd Austin e il suo omologo cinese Wei Fenghe.

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