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Fuga dal Pnrr (e da Draghi) i superesperti abbandonano il campo in previsione della disfatta

Pubblicato il 07/11/2021 09:57 - Aggiornato il 07/12/2022 18:36

Il “miracolo” Draghi non c’è: i sindaci italiani lanciano l’allarme. Sono infatti moltissimi gli esperti del recovery che rinunciano al posto. I nuovi assunti dovrebbero essere 1.600, ma i Comuni ancora non vedono nessuno. E i fondi Ue adesso sono a rischio.

Molti vincitori dei bandi di assunzione hanno rinunciato all’incarico: per tale no hanno addotto motivazioni relative alle difficoltà logistiche e soprattutto la poca chiarezza delle norme. Sono gli stessi sindaci a lanciare l’allarme, e questo nonostante il ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta abbia spiegato di aver sbloccato il turnover per le assunzioni ordinarie e aver semplificato i concorsi. Ma, ad oggi, non ci sono i funzionari per gestire i fondi del Pnrr, il piano europeo per di rilancio post Covid.

Ieri, ad esempio, è arrivato un altro allarme, questa volta da parte di Anci Toscana: il sindaco di Prato Matteo Biffoni, afferma: “Bisogna consentire ai comuni di avere spalle più ampie, nel senso di avere a disposizione personale qualificato e formato in tempi molto più rapidi“. Il rischio, dice Biffoni, p che “rischiamo che la fase progettuale sia quella che va in affanno”. Secondo quanto riporta Il Tempo, Il presidente di Anci Antonio Decaro lo aveva già detto più di un mese fa: “I Comuni hanno perso oltre il 20% degli addetti negli ultimi anni”.

“Recovery sud”, network di circa 500 sindaci del Mezzogiorno, ha sollevato una simile questione: “Senza armi né soldati non si combattono guerre”, scrivevano in una nota. “Nelle piante organiche municipali del Sud, il personale continua ad arrivare col contagocce: non si riparano così facilmente i danni decennali di politiche federaliste di austerity che hanno svuotato proprio gli apparati burocratici meridionali più in difficoltà”. “Non chiediamo sussidi” dicono i sindaci del Sud “non chiediamo assistenzialismo, ma chiediamo tecnici e altre figure professionali che lavorini per creare valore aggiunto nei nostri territori”. Manfredi, neo sindaco di Napoli, in una intervista a Repubblica, rilancia: “Ora che abbiamo 80 miliardi per il Sud c’è il rischio che non saranno mai spesi per l’impossibilità di tanti Comuni del Mezzogiorno di presentare i progetti del Recovery per mancanza di strutture tecniche”.

Quindi questo “miracolo” Draghi che si palesa attraverso i fondi del Pnrr per i comuni italiani potrebbe non verificarsi mai, proprio per l’impossibilità cronica di spendere i soldi europei in maniera congrua, evento che peraltro si è già verificato in passato con altri fondi europei. E se Brunetta e il governo parlano di snellimento della macchina burocratica, il percorso dei soldi del Pnrr pare già ora molto accidentato se non quasi impossibile da portare a termine. E i superesperti del Governo già adesso si danno alla fuga.