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Francia, “l’islamismo censura i docenti nelle scuole”. L’altra faccia della società multietnica

Pubblicato il 19/10/2020 16:59

Per anni la società multiculturale è stata presentata come ideale da perseguire, dove culture e storie differenti vivevano armoniosamente insieme. Partendo da questo presupposto ideologico che non rispecchiava la realtà dei fatti si è però rinunciato a costruire questa società multiculturale. Le realtà complesse che vengono unite, sono state abbandonate ai contesti di disagio economico e sociale e da qui sono nati e cresicuti i conflitti. I fatti smentiscono chiaramente la narrazione favolistica che era stata tanto decantata.  Il caso di quello che sta succedendo nelle scuole francesi ne è da esempio. 

In un liceo a Lione due docenti, di storia e di lettere, si sono autocensurati eliminando dalle proprie lezioni “tutto quanto facesse riferimento agli Stati Uniti”. La motivazione fa rabbrividire e ha a che vedere con l’islamismo. L’episodio viene raccontato da Jean Pierre Obin, uomo di 77 anni, saggista ed ex consulente del ministero dell’Istruzione in Francia: “i genitori di allievi islamici avevano detto agli insegnanti, minacciosamente, che gli Usa sono i nemici dei musulmani”. 

Non si tratta di un espisodio singolo, anche altri professori, obbligati e sotto pressione, si autocensurano, il fenomeno è diffuso: “Secondo un’indagine dell’istituto Ifop del 2018 riguarda oltre un terzo dei professori”. È un problema per il quale l’esperto aveva già lanciato l’allarme nel 2004. Fece un rapporto sulle “contestazioni alla laicità in classe”. “Prendemmo in esame un’ottantina di scuole e vedemmo che la situazione era già critica”, racconta l’ex consulente. “Ma quel documento dettagliato presentato al ministro dell’epoca, Francois Fillon, rimase lettera morta.”, riferisce la Stampa, da cui riprendiamo l’intervista di Obin.

Dal 2004 il fenomeno è anche peggiorato, tanto che Obin ha pubblicato un libro dal titolo “Come si è lasciato entrare l’islamismo nelle scuole”, per approfondire e descrivere il tema. Obin non nasconde la rabbia per l’inazione del governo: “A lungo i governi di entrambi gli schieramenti hanno sottovalutato il problema, anche se dal 2015 molto meno. Io sono di sinistra, ma devo ammettere che la maggioranza della sinistra oggi in Francia nutre una sorta di compiacenza nei confronti dell’islamismo”. 

I problemi sulla laicità sono disparati, possono riguardare i corsi di nuoto “ai quali le ragazze musulmane non prendono parte presentando certificati medici che attestano l’allergia al cloro” oppure può interessare il caso di contestazione della lettura di “I tre porcellini”, perchè “uno studio salafista ha stabilito che è un racconto impuro”.