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Così Feltri distrugge Zelensky sulla guerra in Ucraina: cosa ha detto nel giorno del tripudio italiano

Pubblicato il 23/03/2022 08:32

Vittorio Feltri, come gli capita spesso, canta fuori dal coro. E proprio dalla trasmissione di Mario Giordano che porta questo nome, il direttore editoriale di Libero critica aspramente la gestione dell’emergenza portata avanti dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Nel giorno in cui il presidente ucraino è intervenuto dell’Aula italiana, alle domande di Giordano Feltri risponde con fermezza: “Di fronte all’aggressività di Putin, un Paese come l’Ucraina doveva capire che non sarebbe riuscito a sostenere una guerra e che avrebbe perso. Come se io volessi litigare e fare a cazzotti con Tyson. È chiaro che perderei”. (Continua a leggere dopo la foto)

Aggiunge Feltri: “È molto meglio cedere e poi andare a una trattativa onorevole piuttosto che su una lapide da eroi. Così finisci al cimitero. Io credo che si debba essere anche un po’ concreti nelle cose. Quando tu sei più debole devi anche cedere e cercare di trarre dalla nuova situazione il maggior vantaggio possibile”. La guerra è stata scatenata dalla Russia di Putin ma Zelensky avrebbe dovuto rispondere in maniera molto diversa da quanto ha fatto finora. “In Ucraina c’è un disastro – conclude Feltri – Ci sono morti ovunque. Ormai è fatta a pezzi l’Ucraina. E questo è il risultato che ha ottenuto questo eroe di presidente dell’Ucraina”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma Feltri ne ha anche per il presidente Usa Joe Biden, definito “Rimbambiden”. Nel suo articolo per l’edizione del 20 marzo del quotidiano, il giornalista attacca il numero uno della Casa Bianca sul tema delle armi: “Leggo che Biden raccomanda a Pechino di non fornire armi a Mosca. Con le quali in effetti non è possibile ottenere la pace. Però c’è un però. Perché invece l’America invia munizioni, mitragliatrici e roba simile all’Ucraina? Se si desidera il cessate il fuoco e lo si persegue onestamente bisogna che entrambi i belligeranti puntino al disarmo, il quale deve obbligatoriamente essere bilaterale”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Chi è stato aggredito – specifica Feltri per evitare fraintendimenti – merita di essere soccorso. Ma gli aiuti devono essere umanitari, non di tipo bellico che servono solo a prolungare lo spargimento di sangue. Pertanto anche noi italiani dobbiamo darci da fare, ma non regalando materiale per combattere, bensì per andare incontro alle esigenze del popolo in estrema difficoltà. Penso soprattutto ai bambini che si trascinano tra disagi insopportabili. Mi domando perché il nostro governo, invece di esportare cannoni in Ucraina, non organizzi una catena della fraternità per recuperare l’infanzia abbandonata”.

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