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“Ecco perché il Super Green pass è in contrasto con la Costituzione e il diritto Ue”

Pubblicato il 26/11/2021 09:46

Le proteste dei cittadini, quelli che hanno ancora la forza e il coraggio di alzare la testa per difendere i propri diritti. Ma anche i dubbi, tanti, di compatibilità con la Costituzione e con le norme Ue. I giuristi in queste ore stanno puntando il dito contro il nuovo decreto del governo Draghi, quello che ha introdotto il cosiddetto “Super Green pass”, rendendo di fatto la vita impossibile ai non vaccinati, ed esteso l’obbligo vaccinale ad alcune categorie di lavoratori. Tra mille dubbi e perplessità, e con la possibilità che siano i tribunali, nel futuro prossimo, a smontare il castello costruito dall’esecutivo.

Daniele Trabucco, costituzionalista Indef e Unidolomiti, ha spiegato alle pagine de La Verità tutte le zone d’ombra del nuovo provvedimento. A partire dalla limitazione della certificazione verde a vaccinati e guariti, gli unici che potranno accedere ora a determinati esercizi pubblici: “Un passaggio che si pone in contrasto con il regolamento Ue n. 953/2021, che stabilisce le tre condizioni funzionali a consentire il rilascio del certificato: vaccinazione, documento comprovante che il titolare è stato sottoposto a Naat (test di amplificazione degli acidi nucleici) o a un antigienico rapido, guarigione”.

I singoli Stati conservano la possibilità di imporre restrizioni per motivi di salute pubblica, ma come sottolineato da Trabucco “laddove impongono il cosiddetto Green pass, devono necessariamente assicurare l’accesso a tutte e tre le possibilità”. Quindi i governi hanno sì la facolta di scegliere se introdurre o meno l’obbligo di certificazione verde all’interno del proprio territorio, ma non possono modificarne la cornice normativa determinata dal diritto comunitario. Escludere i non vaccinati, impedendo loro di ottenere il pass, è un atto che va in direzione opposta.

Tra i problemi legati al nuovo decreto c’è poi un dubbio: “Siamo sicuri che il Green pass base o rafforzato rispetti il criterio di proporzionalità in relazione al fine preventivo che promette, dal momento che tanto il soggetto vaccinato quanto il guarito e chi risulta negativo a un tampone può a sua volta contagiare indipendentemente che si possa evitare l’ospedalizzazione o contrarre la patologia in forma grave?”. La palla passa ora in mano ai giudici, che saranno presto chiamati a pronunciarsi sulle norme volute dal governo Draghi per costringere, di fatto, gli italiani a vaccinarsi.

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