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Ecco le prime aberranti applicazioni del certificato verde negli uffici pubblici

Pubblicato il 07/02/2022 13:43 - Aggiornato il 07/12/2022 18:13

Com’è noto, secondo quanto imposto dal famoso ‘decreto festività,’ a partire dal 1 Febbraio e fino al 31 marzo , anche l’accesso, tra gli altri, agli uffici pubblici è possibile solo se si dimostra di essere in possesso della certificazione verde COVID. Inevitabili, stante la genericità della qualificazione degli uffici accessibili solo in via condizionata, le prime aberranti storture applicative della normativa in esame.

Così, presso il Tribunale di Verona e precisamente davanti alla procura raggiunta nella giornata di venerdì u.s. da tutti coloro che volevano depositare la denuncia predisposta dal nostro collega avv. Marco Mori, accadeva che cittadini solerti e disciplinati in attesa di poter accedere secondo il proprio ordinato turno presso gli uffici giudiziari della Procura, venissero invece letteralmente bloccati dai vigilantes ai tornelli, coadiuvati talora da agenti di polizia e da carabinieri in borghese che, schierati come delle guardie svizzere, impedivano loro di passare, scoraggiandone definitivamente l’encomiabile proposito civico. Soltanto grazie al puntuale intervento di una attenta collega del Foro di Verona che si trovava ai tornelli per accedere al Tribunale e che aveva assistito all’integrale svolgersi della vicenda, abbiamo appurato che la ragione di tale pervicace ostruzionismo era dovuto all’invalsa abitudine da parte dei fanatici del marchio verde di “fare di ogni erba un fascio” e cioè l’indiscriminata applicazione delle regole impositive del Green Pass a prescindere dal rispetto di quelle in cui è fatto salvo!!!

È opportuno infatti menzionare il vademecum di cui al DPCM esplicativo del 21 gennaio 2022 che sarebbe auspicabile venisse almeno spiegato nel contenuto se non tenuto effettivamente presente sopratutto dai pasdaran del Green Pass. Tra le deroghe previste in via amministrativa dal DPCM suindicato c’è anche quella che qui ci interessa ovvero quella che contempla come correttivo all’obbligo di Green Pass negli uffici pubblici anche l’ esigenza di giustizia per la quale è consentito l’accesso agli uffiuci giudiziari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di vittime di reati (..)

Tuttavia, nonostante la collega  avesse reso edotti i preposti al controllo di questo correttivo, lo sbarramento agli uffici è stato mantenuto ad oltranza consentendo l’accesso e il relativo deposito della denuncia solamente a coloro che hanno potuto esibire fisicamente il loro lasciapassare. Il fatto che, richiesti di legittimare questo impedimento mediante l’esibizione delle disposizioni interne degli uffici che avrebbero impartito questo ordine, gli stessi ostentassero invece proprio la norma che abbiamo menzionato come deroga, per di più aggrappandosi alle parole “indifferibili e urgenti” sbandierandola  come una sorta di scudo di invincibilità la dice lunga sulla completa follia che sta alla base di tutto questo impianto vessatorio nei confronti del cittadino.
È evidente, alla luce di quanto accaduto, che a nulla valgono i tentativi di specificare seppure in via suppletiva gli effettivi ambiti in cui si accede muniti di certificato se gli stessi addetti ai controlli, quelli che la normativa ha cura di precisare dovrebbero possedere a loro volta specifica autorizzazione delegata al trattamento dei dati sensibili nel rispetto della legge c.d. sulla privacy, sono i primi a non rispettarle. Ovviamente il comportamento abusivo e oltremodo illegittimamente  vessatorio dei vigilantes  verrà valutato sotto ogni profilo di illiceità nelle opportune sedi di giustizia.

Avvocato Marisa Lucchese