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“Dad anche solo con un contagio”: il fallimento del governo sul fronte scuola

Pubblicato il 30/11/2021 10:54

C’è un passaggio che meglio di tutti certifica il fallimento di un governo capace soltanto di fare promesse, salvo poi insistere sulla solita strada delle chiusure e delle limitazioni come unica forma di contrasto alla pandemia. Parliamo della didattica, tema che sta a cuore a milioni di famiglie italiane e sul quale gli impegni erano stati chiari: “Mai più dad” aveva assicurato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, salvo poi doversi rimangiare frettolosamente la parola. Annunciando novità che rischiano di stravolgere non poco la vita di mamme e papà dello Stivale.

"Dad anche solo con un contagio": il fallimento del governo sul fronte scuola

Stando all’ultima circolare dei ministeri della Salute e dell’Istruzione, infatti, la didattica a distanza scatterà all’interno delle scuole anche dopo un solo contagio, senza aspettare dunque che la situazione si sia fatta effettivamente allarmante. Questo perché, secondo gli esponenti del governo, sono necessarie misure più dure per affrontare l’aumento dei positivi registrato nelle ultime settimane. Ancora una volta, dunque, saranno le famiglie a pagare il prezzo dell’incapacità della politica di gestire l’emergenza.

“Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL – si legge nella circolare – il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della ASL in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare ‘contatti stretti’ a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena”.

Una notizia commentata con amarezza dal presidente dell’associazione dei presidi Antonello Giannelli, che attraverso le pagine della testata Affari Italiani ha puntato il dito contro le promesse fatte e poi tradite dal governo sulle procedure di tracciamento, mai davvero funzionanti: “Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l’allarme gia’ pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento”.

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