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“Brevettata tre anni prima della pandemia”. L’incredibile scoperta della rivista Frontiers in Virology

Pubblicato il 28/02/2022 10:38

Nell’ultimo studio pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Virology, e ripreso dal Daily Mail, i ricercatori hanno confrontato la composizione del Covid con milioni di proteine ​​sequenziate su un database online. Lo studio alimenta ulteriori sospetti sulla possibilità che il Covid possa essere stato creato in laboratorio. Questo perché gli scienziati hanno trovato materiale genetico di proprietà di Moderna nella proteina spike del virus. L’aspetto interessante? Questo frammento di Dna corrisponde alla sequenza brevettata da Moderna (tra i principali produttori del “vaccino”) ben TRE ANNI prima dello scoppio della pandemia. È stato scoperto nell’esclusivo sito di scissione della furina di SARS-CoV-2, la parte che lo rende così bravo a infettare le persone e lo separa da altri coronavirus. La struttura è stata uno dei punti focali del dibattito sull’origine del virus, con alcuni scienziati che hanno affermato che non avrebbe potuto essere acquisito naturalmente. (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega il Daily Mail che il team internazionale di ricercatori suggerisce che il virus potrebbe essere mutato per avere un sito di scissione della furina durante gli esperimenti su cellule umane in un laboratorio. Affermano che c’è una possibilità su tre trilioni che la sequenza di Moderna sia apparsa casualmente attraverso l’evoluzione naturale. Il virus è composto da 30.000 lettere di codice genetico che portano le informazioni di cui ha bisogno per diffondersi, note come nucleotidi. È l’unico coronavirus del suo tipo a trasportare 12 lettere uniche che consentono alla sua proteina spike di essere attivata da un enzima comune chiamato furina, permettendogli di diffondersi facilmente tra le cellule umane. L’analisi del genoma originale di Covid ha rilevato che il virus condivide una sequenza di 19 lettere specifiche con una sezione genetica di proprietà di Moderna, che ha un totale di 3.300 nucleotidi. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega il Daily Mail, l’azienda farmaceutica con sede negli Stati Uniti ha depositato il brevetto nel febbraio 2016 come parte della sua divisione di ricerca sul cancro, secondo i registri. La sequenza brevettata fa parte di un gene chiamato MSH3 che è noto per influenzare il modo in cui le cellule danneggiate si riparano nel corpo. Gli scienziati hanno evidenziato questo percorso come un potenziale obiettivo per nuovi trattamenti contro il cancro. Dodici delle lettere condivise costituiscono la struttura del sito di scissione della furina di Covid, mentre il resto è una corrispondenza con nucleotidi su una parte vicina del genoma. Scrivendo nell’articolo, guidato dal dottor Balamurali Ambati, dell’Università dell’Oregon, i ricercatori hanno affermato che il codice di corrispondenza potrebbe essere stato originariamente introdotto nel genoma di Covid attraverso cellule umane infette che esprimono il gene MSH3. (Continua a leggere dopo il video)

Prove circostanziali hanno a lungo sollevato interrogativi sull’origine del Covid e sul suo legame con l’Istituto di virologia di Wuhan. La struttura era nota per condurre esperimenti su ceppi di coronavirus di pipistrello simili a quello responsabile della pandemia. La Cina ha insistito presto e spesso sul fatto che il virus non fosse fuoriuscito dal laboratorio, sostenendo che il crossover con gli esseri umani doveva essersi verificato in un “mercato umido” a Wuhan che vendeva animali vivi. Nell’e-mail inviata ai capi sanitari americani, il dottor Anthony Fauci e il dottor Francis Collins, Sir Jeremy ha affermato che era possibile che il Covid si fosse evoluto da un virus simile alla Sars in laboratorio. In un’intervista rilasciata a Fox News, il Ceo di Moderna ha ammesso che “l’errore umano è sempre possibile…”. Però questa notizia non ha toccato nessuno…

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