x

x

Vai al contenuto

“Così l’Italia sta buttando le pillole anti-Covid”: la denuncia del virologo Broccolo

Pubblicato il 21/03/2022 10:20

Le pillole anti-Covid funzionano, ma l’Italia continua a non sfruttarle. Anzi, finisce per buttarle via, come fossero spazzatura. A raccontare questa ennesima follia nella gestione della pandemia è il virologo Francesco Broccolo dell’università Bicocca di Milano, che intervistato da Libero Quotidiano ha spiegato: “Gli antivirali funzionano molto bene anche con le varianti e questa è sicuramente una buona (anzi, un’ottima) notizia. Però un problema c’è ed è nella loro gestione”.

Broccolo, direttore scientifico del gruppo Cerbahealthcare Italia, ha poi spiegato cosa accade in Italia con il medicinale anti Covid: “Funziona: va dato entro 72 ore e costa 700 dollari a ciclo. Ma a causa della burocrazia va perso”. Per riuscire a sbloccare la situazione, servirebbe un processo di sburocratizzazione, che va affrontata seriamente. Nella filiera che dovrebbe somministrarli. Mi spiego. Oggi un semplice medico di base non può prescriverli a un suo paziente, neanche se questo si presenta all’ambulatorio con la febbre alta e un tampone positivo in mano”

Come si fa, allora, ad avere accesso a questi farmaci? “Con una trafila abbastanza complessa. Il medico di famiglia ti deve mandare in un reparto di Malattie infettive che, a sua volta, deve verificare la tua idoneità al trattamento e solo questo punto si ottiene il medicinale”. Il risultato, però, è che inevitabilmente finisce per passare del tempo: “Già è complicato per chi vive nelle grandi città, a Milano o a Roma dove può recarsi rispettivamente al Sacco o allo Spallanzani. Ma se lo immagina chi abita in un qualsiasi altro posto? Mica basta un ospedale qualunque, ne serve proprio uno con il reparto giusto”.

Cosa succede in caso si perda troppo tempo a causa delle lentezze burocratiche che complicano le operazioni? “C0è il guaio. Perché gli antivirali si possono somministrare entro le prime 72 ore. Vuol dire nei primi tre giorni. Per questo dico che sarebbe il caso di snellire la burocrazia che c’è a monte se vogliamo renderli davvero operativi”. L’Italia ha già comprato 600 mila cicli, dal costo di 700 dollari l’uno. Ma così facendo rischia di buttarli. Uno spreco che ci è costato milioni e che vede le cure anti-Covid ferme, bloccate nelle maglie di una burocrazia che fin qui ha scelto di sbloccare soltanto i vaccini.

Ti potrebbe interessare anche: Il giallo delle dosi Novavax sparite nel Lazio, l’assessore: “Non sappiamo dove siano”