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“Così funziona il sistema Di Donna”: le intercettazioni sull’avvocato amico di Conte

Pubblicato il 15/10/2021 16:51

Emergono nuovi dettagli sull’indagine in corso e che ha visto finire nel mirino dei carabinieri Luca Di Donna, l’avvocato vicino a Giuseppe Conte accusato di traffico di influenze in merito ad affari su mascherine e test molecolari anti-Covid. Gli indizi raccolti hanno spinto gli investigatori a ipotizzare l’esistenza di un vero e proprio “metodo Di Donna”, che avrebbe portato il legale ad “acquisire potere e condurre interventi economici che hanno portato a un arricchimento economico per tutti i solidali”.

"Così funziona il sistema Di Donna": le intercettazioni sull'avvocato amico di Conte

Come rivelato da Domani, infatti, secondo i militari che stanno indagando sul caso Di Donna sarebbe stato al centro di un’associazione a delinquere che ha fatto fortuna dopo l’insediamento di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: “Da quel momento le porte della pubblica amministrazione si sono aperte”. Di Donna è indagato dalla Procura di Roma insieme ad altre 11 persone, tra le quali Gianluca Esposito, Valerio De Luca e Pierpaolo Abet. Questi ultimi due, intercettati, avrebbero a un certo punto messo in contrapposizione “quello che definiscono il Modello Prof (ovvero quello dello stesso Di Donna) con uno che volevano sviluppare in proprio”.

In un passaggio riportato da Domani, De Luca parla con Abet dicendo: “Devi capire che a questi gli è cambiata la vita. Si sono ritrovati da un giorno all’altro da sfigati a fare i fenomeni. E stanno a sfruttare la situazione”. Per poi specificare, riguardo Di Donna: “Lui è un aviduccio, non è che siamo amici: la categoria dell’utile è quella che regola i nostri rapporti”. Secondo i carabinieri, De Luca si sarebbe posto l’obiettivo di entrare in contatto con funzionari pubblici per ottenere dagli stessi “provvedimenti favorevoli alle ditte che ad essi si rivolgono”.

Tra le intercettazioni raccolte, anche una in cui De Luca discuteva con Di Donna su come farsi pagare alcune fatture da Adaltis, azienda che secondo gli investigatori li avrebbe retribuiti con centinaia di migliaia di euro per una presunta mediazione illecita. La testata Domani ha anche sentito l’entourage di Di Donna in merito all’ipotesi, avanzata da altri giornali in questi giorni, che l’avvocato amico di Conte potesse aver giocato un ruolo nella ricostruzione del M5S, ricostruzione smentita dallo staff del legale. Tra gli atti al vaglio dei carabinieri anche i contatti telefonici avvenuti tra Di Donna e l’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, almeno 22 tra il 5 e il 15 maggio 2020, in gran parte tentativi di chiamata e sms.

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