x

x

Vai al contenuto

“Cercatevi un nuovo premier”: governo battuto 4 volte, furia Draghi contro i partiti. Il retroscena

Pubblicato il 18/02/2022 09:29

Il mondo di Mario Draghi si è rovesciato nel giro di poche settimane, quelle che lo hanno visto prima costretto a rinunciare al sogno dell’elezione a presidente della Repubblica e poi assistere alle difficoltà di un governo andato sorprendentemente sotto in Aula per ben quattro volte. Una situazione intollerabile, agli occhi del premier, convinto di essere vittima degli interessi personali dei partiti che lo sostengono. Tanto da averlo spinto a imporre alla sua stessa maggioranza un aut aut durissimo: “O si fa subito retromarcia o vi cercate un nuovo premier”.

A raccontare lo sfogo dell’ex presidente della Bce è stato Tommaso Ciriaco sulle pagine di Repubblica, che ha descritto un Draghi cupo, esploso di colpo in un eccesso d’ira: “Non siamo qui per scaldare la sedia né per perdere tempo – avrebbe detto il premier ai ministri capidelegazione – Se ai partiti e al Parlamento non va bene questo governo, trovatevene un altro”. Un messaggio chiaro, chiarissimo: “Non sono disposto a tollerare oltre”.

Draghi teme che le preoccupazioni elettorali dei singoli leader di partito possano minare l’azione di governo negli ultimi mesi di vita della legislatura. Un tema già caldo nelle scorse settimane e ora di colpo rovente, dopo ben quattro cadute del governo sul decreto Milleproroghe: “Dobbiamo approvare la legge sulla concorrenza, altrimenti perdiamo risorse. Abbiamo una delega fiscale ferma. Se dobbiamo fare un anno di campagna elettorale, allora tanto vale dirlo chiaramente: abbiamo scherzato. Tanto vale prendere altro”.

Per la prima volta, il premier ha evocato esplicitamente la possibilità di una caduta del governo con successivo voto anticipato. L’ipotesi che più spaventa i partiti, quella che ha spinto i leader delle principali formazioni a scegliere nuovamente Sergio Mattarella per il Colle onde evitare pericolosi scossono all’esecutivo e un altrettanto pericoloso ritorno alle urne. Nessuno vuole perdere in anticipo la poltrona, oltretutto dopo il taglio dei parlamentari voluto dal M5S e che rende più difficile la rielezione. La speranza di Draghi è che sia sufficiente questa paura, d’ora in avanti, a tenere unito un governo sempre più raffazzonato.

Ti potrebbe interessare anche: Basta con il certificato verde! Non vogliamo più essere umiliati