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Riforma del catasto, così le tasse possono essere addirittura triplicate. La denuncia

Pubblicato il 23/03/2022 09:33

La nuova riforma del catasto in Italia ha sempre più le sembianze di un mostro che ci divorerà tutti. Un incubo che si aggiunge ai già tanti altri incubi che gli italiani stanno vivendo. La pandemia, le leggi liberticide dei governi Covid, la guerra in Ucraina, l’inflazione, la crisi energetica, le bollette alle stelle, migliaia di attività che chiudono per bancarotta. E ora anche il catasto, con il rischio di nuove stangate. Come spiega ilovetrading.it, “secondo il centro studi liberale, infatti, la riforma sarebbe completamente da buttare e da rifare da capo. Pena: l’aumento delle tasse. La nuova stima boccia completamente la possibile nuova riforma del catasto, che potrebbe appesantire maggiormente la pressione fiscale sugli italiani”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le analisi del centro studi liberale, infatti, suggeriscono che le tasse possono triplicare. Ecco, quindi, cosa potrebbe succedere: Proprio in questi giorni la delega fiscale tornerà all’esame della commissione Finanze della Camera, ma il think tank ‘Lettera 150’ non ci sta. Secondo quanto riportato da Il Giornale, il centro studi rivela: “Un aumento della tassazione sugli immobili sarebbe iniquo”. I docenti affermano che il prelievo “è già oggi superiore alla media dei Paesi Ocse, una situazione che potrebbe andare peggiorando con l’arrivo della nuova riforma. In Italia si attesta, infatti, al 6,1%, contro il 2,7% della Germania e in contrasto con la media Ocse attestata al 5,5%”. (Continua a leggere dopo la foto)

I ricercatori contestano il fatto che l’aumento del prelievo fiscale tenderà ad impoverire i contribuenti italiani. “Se i risparmi verranno meno, infatti, non sarà possibile per il cittadino mantenere un tenore di vita invariato, dopo l’arrivo della tanto attesa pensione”. Inoltre, il think tank mette in luce il fatto che, attualmente “i beni immobili sono più tassati degli investimenti in beni immobili”. Un punto che, secondo i ricercatori, metterebbe in crisi l’attuazione della revisione degli estimi, contenente nell’articolo 6 della delega. (Continua a leggere dopo la foto)

A ricoprire il ruolo di mediatore è Confedilizia, la quale è in cerca di una mediazione e sostiene che della riforma andrebbe soppressa solo la parte dell’articolo in cui si parla dell’utilizzo del valore patrimoniale degli immobili.

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