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Caos con le compagnie aeree. In vendita ‘voli fantasma’ e rimborsi impossibili di tratte cancellate

Pubblicato il 16/07/2020 16:09 - Aggiornato il 16/07/2020 16:15

Le compagnie aeree stanno approfittando del periodo di caos per racimolare a spese dei clienti un po’ di liquidità? Dalle testimonianze che circolano ultimamente la morale della favola sembrerebbe proprio questa. I biglietti vengono acquistati, il volo sparisce e i rimborsi sono impossibili. Addirittura sui rispettivi siti risultano in vendita “voli fantasma”, ovvero tratte che sono già state ufficialmente annullate.

Pochi giorni fa abbiamo riportato in un articolo la testimonianza della titolare di una Agenzia di Viaggi. La storia è sempre questa. Oggi il giornale La Stampa propone la stessa problematica raccontando l’esperienza di un altro acquirente: “Tre settimane fa ho comprato due biglietti aerei Roma-Lampedusa andata e ritorno, costo 600 euro e partenza il 28 agosto. Quattro giorni fa mi è arrivata la mail con annuncio di cancellazione e nuovo biglietto per il giorno successivo”. Questo però per la cliente di Alitalia significa rinunciarvi: “A causa dell’assenza di traghetti per Linosa, dovrei restare due notti a Lampedusa e a questo punto non avrei nemmeno la certezza del ritorno”.

Non solo la compagnia non risponde alle numerose chiamate al call center, ma non fornisce né di voucher né di soldi i clienti ai quali il volo è stato annullato. Il fatto poi che le motivazioni siano “vagamente legate all’emergenza Covid”, non giustifica affatto la cancellazione, anzi, “l’emergenza non può più essere citata per depennare le tratte”, secondo l’Antitrust e l’Enac (ente aeronautica civile).

Verrebbe da dire che dietro tutta la dinamica ci sia un meccanismo messo in piedi dalle compagnie con uno scopo preciso. Andrea Giannetti, vicepresidente di Aidit Federturismo Confindustria, ipotizza che le compagnie raccolgano liquidità vendendo voli che (già lo sanno) non faranno. “Se non sono finanziate dagli Stati di appartenenza non hanno più soldi neanche per gli stipendi e per il carburante”.

Oppure il meccanismo potrebbe essere quello ipotizzato da Enac: “Se una compagnia prova a vendere due voli per una destinazione e poi non riesce a riempirli, allora li accorpa in una data unica per risparmiare”, ma questa è una “operazione illecita: una scelta commerciale a danno dei clienti, non affatto motivata da cause di forza maggiore”.

Quali siano le reale motivazioni del fenomeno delle cancellazioni delle tratte, dei tentativi impossibili di ottenere i rimborsi, delle offerte di vendita sui siti di tratte già ufficialmente cancellate, non è certo. Certo però è che ne stanno pagando le conseguenze i consumatori che in balia dei ‘cambi di rotta’ improvvisi vengono poco tutelati e che il fenomeno è ultimamente molto frequente.