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Uscita dalla pandemia, Italia tra gli ultimi: ma ora spunta un calendario. I prossimi passi

Pubblicato il 04/02/2022 10:36 - Aggiornato il 07/12/2022 18:13

Prima la Gran Bretagna, poi la Spagna, la Francia e a seguire tutti gli altri. Prima di noi, molto prima di noi. Persino Danimarca e Svezia che hanno finalmente deciso che il Covid non è più considerata una minaccia per la società. Bisogna conviverci. L’Italia, invece, il primo febbraio ha varato ulteriori restrizioni e norme discriminatorie, continuando con la politica dei piccolissimi passi verso il ritorno alla normalità. Come ha detto la virologa Gismondo, il “governo si è affezionato a questo stato di oppressione dei cittadini”. Adesso, però, che persino gli altri televirologi non riescono più a nascondere la verità, la politica inizia a prendere in considerazione la possibilità di un calendario che porti all’uscita da questa situazione. (Continua a leggere dopo la foto)

La tabella di marcia di Draghi, come racconta Il Giornale, prevede in agenda “modifiche nell’area sanitaria e cambieranno le regole su isolamenti per gli asintomatici e quarantene ridotte. Ed è già all’esame dei tecnici dell’Iss la proposta di accorciare i tempi di assenza di tutti coloro che svolgono un servizio pubblico essenziale (sanità, trasporti, forze dell’ordine). In pratica, un asintomatico con tre dosi, potrebbe fare solo tre giorni di isolamento, e poi gestire il resto della «malattia» con una mascherina Ffp2 da tenere dieci giorni dall’inizio della positività. Un discorso che potrebbe essere esteso anche al settore privato”. Anche la procedura dei tamponi sarà snellita grazie al nuovo calendario. (Continua a leggere dopo la foto)

“L’ipotesi più accreditata è quella di utilizzare il tampone rapido antigenico di ultima generazione per l’apertura e la chiusura dell’isolamento sempre riservato a chi ha fatto la terza dose ed è asintomatico. Il meccanismo, gestito interamente dall’interessato positivo che carica i suoi dati sul fascicolo sanitario elettronico, ha già funzionato con successo in Emilia-Romagna, dove in due settimane sono stati scaricati quasi 20mila tamponi”. Altri cambi anche per il bollettino quotidiano, che non rispecchia più la realtà. “Il numero dei contagi finisce in un calderone senza distinguere gli asintomatici dai malati”. Il numero dei positivi è attualmente sottostimato vista l’enorme quantità di asintomatici che circolano indisturbati di negozio in negozio con il Green pass. (Continua a leggere dopo la foto)

Anche l’indicatore dei ricoveri sarà rivisto. “Gli asintomatici che vengono ricoverati per altre patologie e si scoprono positivi resteranno in isolamento nello stesso reparto in cui si trovano, senza essere conteggiati come ricoveri Covid”. Inoltre, “è quasi certo che lo stato di emergenza finirà il 31 marzo e con esso anche la gestione massiva della campagna di vaccinazione che verrà gestita direttamente dalle regioni per i richiami con un vaccino modificato dedicato ai fragili e agli anziani, ma solo dall’autunno prossimo”. L’ultimo scoglio è quello delle discoteche, uno dei settori più martoriato. Riapriranno presto, “ma al 50%”. Poi gli stadi. Ora si attende il calendario definitivo.

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